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La Coppa del Mondo di sci alpino in questo primo fine settimana di marzo si appresta a sbarcare oltreoceano ed esattamente a un centinaio di chilometri da Sacramento, la capitale della California, precisamente in una ridente cittadina di montagna chiamata Squaw Valley.
Forse ai più questo nome non dice nulla, ma la località americana ha un passato glorioso: Fondata soltanto a metà del 1800, la cittadina divenne presto famosa come una delle principali miniere d’oro della costa ovest degli Stati Uniti, attirando emigranti da ogni parte del mondo. Con la chiusura della miniera, la vita economica della cittadina cominciò a girare attorno al turismo, sia estivo che invernale, grazie anche alla vicinanza di famose località di villeggiatura, come quelle affacciate sul Lake Tahoe, e a metropoli come San Francisco (dista 3-4 ore di auto). Il vero boom però si ebbe nel 1960 quando il nome di Squaw Valley divenne celebre per ospitare l’ottava edizione dei Giochi Olimpici invernali. Allora, come agli ultimi Mondiali di San Moritz, l’Italia conquistò solo una medaglia di bronzo e proprio in slalom gigante, con Giuliana Minuzzo. Ovviamente speriamo che questa volta le nostre ragazze possano racimolare qualcosa in più, viste le ottime prestazioni della stagione in corso.
Tra le altre cose, la località detiene il record di “più piccolo Resort ad aver ospitato dei Giochi Olimpici”. Infatti, Squaw Valley non è altro che un paese, adagiato nella Truckee River Valley, una valle típicamente a U, di origine glaciale, con un fondovalle pianeggiante e puntellato da laghetti e sentieri. Un piccolo paradiso insomma, su cui si affacciano pareti piuttosto ripide per le pendenze a cui siamo abituati negli Stati Uniti. Il lato sinistro della valle è quello che ospita il Resort dove si svolgeranno le gare di quest’anno.
La cittadina ti accoglie con un lungo viale costeggiato da bandiere di moltissime nazioni, in ricordo del grande evento che ebbe luogo in questo angolo di Montagne Rocciose. Non è in realtà l’unica volta in cui un evento internazionale di questo calibro approda qui: anche nel 1969 si tennero delle gare (gigante e slalom) di Coppa del Mondo ma da allora la Federazione Americana preferì investire in poli sciistici più grandi come Vail, Aspen o Beaver Creek. In ogni caso, la pista, chiamata Red Dog, a parte qualche modifica nel suo tratto centrale, rimane praticamente la stessa del 1969: un inizio estremamente ripido e anche abbastanza stretto (ricorda un po’ Aspen) che successivamente scema e si fa più dolce, anche se la presenza di una serie di dossi e ondulazioni lo rende comunque divertente. Il tutto poi si con un muro finale piuttosto ripido, chiamato “The Dog Leg” su cui tra l’altro si terrà lo slalom di sabato 11.
E’ indubbiamente interessante la decisione della FIS di aggiungere nuove località alle classiche in calendario: dopo Killington e Plan de Corones sarà quindi la volta di Squaw Valley. In entrambi i casi precedenti ,sia atlete che allenatori (a parte qualche piccola critica sulla facilità del tracciato del Vermont) si sono dichiarati pienamente soddisfatti delle novità. Speriamo che la piccola cittadina californiana esalti le doti delle nostre atlete e ci possa portare a centrare la seconda vittoria nella disciplina: infatti sia Sofia Goggia (reduce da due vittorie consecutive) sia Federica Brignone (vincitrice dell’ultimo slalom gigante disputato in Coppa del Mondo) sono estremamente in forma (Fede è stata quarta in superG a Jeongseon, su una pista che di certo non si poteva definire tecnica). Quindi si può ben sperare anche per la vittoria. Abbiamo poi una Marta Bassino sempre constante e vicina alle posizioni da podio e una Manuela Moelgg che sta vivendo la sua miglior stagione da alcuni anni a questa parte (alla faccia di chi la dava ormai per finita). Elena Curtoni e Francesca Marsaglia possono pure fare bene se in giornata in questa disciplina.
In sostanza, le premesse sono ottime per questo slalom gigante, si lotta per la vittoria ma anche per guadagnarsi il pass per le finali di Aspen, la prossima settimana, che Francesca ed Elena ancora non si sono guadagnate. La concorrenza è agguerritissima ma le nostre hanno grinta da vendere. In bocca al lupo e che vinca la migliore!