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“È pesantissimo questo oro, mi fa male il collo da quanto è pesante“. È entusiasta Beatrice Vio dopo la vittoria nel fioretto alla Paralimpiade di RIo 2016. La giovanissima azzurra, che ha sconfitto in finale la cinese Zhou, è un fiume in piena. “Ieri ho cantato tutte le canzoni di Jovanotti dalla prima all’ultima, ‘Ragazza magica’, e ripetevo tra me e me di essere una ragazza magica. Tutto è magico però in questo momento“.
Beatrice detta Bebe è anche incredula, perché il percorso di avvicinamento a Rio non è stato dei più semplici. “Ero molto agitata – ammette – Non riuscivo a fare le cose che dovevo fare. Non mi sentivo pronta per niente, anche perché avevo una ferita sul braccio, avevo la spalla devastata e non riuscivo a tirare tanto. Poi le cose sono andate meglio e negli ultimi giorni mi son detta: ‘dai tiriamo, vediamo’come va’. E fortunatamente è andata bene“.
Arrivano ovviamente anche i ringraziamenti allo staff e alla famiglia. “Ho iniziato a stare in Nazionale a 14 anni e sono cambiata in meglio grazie a questo team: mi hanno insegnato a vivere. Oltre alla scherma sono una grande famiglia – rivela Beatrice Vio – Poi c’erano Niccolò, mio fratello, e Maria Sole, mia sorella: è stato bellissimo, li vedevo tutti lì esaltati. Mi sembrava di averli nella divisa e nella maschera. In quel momento avevo tutti lì con me. Il tifo della gente brasiliana? È stato incredibile: a ogni stoccata sentivo la folla e mi gasavo sempre di più. Mi dicevo: ‘È mia, è mia: la voglio questa finale!’. Mi dispiace per la mia avversaria; le cinesi sono carinissime e stupende, ma anche batterle fa piacere…“. E conclude con una battuta. Il sorriso per lasciarsi alle spalle tutte le problematiche di una vita che poteva essere più semplice ed è, invece, diventata magica, proprio come la canzone che le piace tanto e che l’ha aiutata a concentrarsi a 24 ore da un’impresa gigantesca.