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“La vita è molto breve: nasci oggi, ma puoi morire domani. Bisogna concedere subito la cittadinanza, senza aspettare. Il tempo non è eterno. Giusto che qualcuno indipendentemente da dove venga la ottenga se nasce in Italia, se poi vuole tornare nel proprio Paese, allora deve essere lui a decidere; altrimenti si sta obbligando una persona a stare qui solo per i documenti. Ci sono dei cavilli burocratici dovuti al fatto che abbiamo cambiato più volte residenza qui e non è stata fatta la registrazione del cambio di domicilio. Per questo non mi sono ancora mosso, se non la danno a mio fratello non la daranno neanche a me“. Queste sono le recenti dichiarazioni di David Odiase, rugbista rappresentante del Colorno, diciottenne di Crema da genitori nigeriani. L’atleta non ha ancora ottenuto la cittadinanza italiana, seppur teoricamente di diritto essendo nato in Italia; ritardi scaturiti dalla spinosa burocrazia nostrana potrebbero limitare il suo percorso nello sport, considerando l’impossibilità, ad esempio, al momento, di rappresentare i colori italiani. Lo sfogo di Odiase si riferisce dunque allo ‘Ius soli’ come soluzione, pratica che, se attuata nel Bel Paese, consentirebbe a individui nati in Italia…di essere appunto italiani.
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