Punti di vista fortemente differenti quelli di Giovanni Malagò, intervistato dal bimestrale ‘Undici’, e di Giovanni di Battista, del Movimento 5 Stelle, rispetto alla candidatura di Roma per l’Olimpiade del 2024.
Molto positivo e propositivo il presidente del Coni, che spiega il potenziale ed i benefici di un’Olimpiade: “In questa città e fuori da questa città non esiste un altro progetto che possa dare un beneficio occupazionale come quello dell’Olimpiade. Quando io sento che l’anno dell’Olimpiade Londra ha avuto meno turisti dell’anno precedente, mi imbarazza quasi rispondere, perché anche a Roma sarà così. Ed è ovvio che sia così: chi non ha il biglietto, chi non è appassionato, perché deve venire? Quello che conta è il dopo. E che nel frattempo hai creato l’integrazione dell’eredità olimpica con la città. Perché tutti pensano alle strutture dove si giocherà, palazzetti, piscine e così via, ma quelle alla fine vengono smontate. Nel frattempo, però, hai creato decine, centinaia di campi, campetti, proselitismo, affiliazione. Ci saranno 11mila atleti che si dovranno allenare in strutture che resteranno patrimonio della città e del Paese, perché nel progetto è coinvolta tutta l’Italia. Con i Giochi si crea quell’effetto di positività, di entusiasmo, di cui c’è un bisogno indispensabile“.
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Malagò rimarca poi le differenze fra le Olimpiadi più sostenibili di oggi e quelle del passato: “A chi chiede che differenza ci sia tra oggi e il passato rispondo semplicemente: l’agenda 2020, sulla sostenibilità e la fine degli sprechi. Senza quella noi non ci saremmo neanche candidati perché non ci interessava fare un’Olimpiade di vecchia generazione, ma una in cui davvero i costi e i benefici siano nettamente a vantaggio dei secondi. In questa città e fuori da questa città non esiste un altro progetto che possa dare un beneficio occupazionale come quello delle Olimpiadi: 170 mila posti di lavoro a tempo determinato, che dopo si trasformano in 17 mila a tempo indeterminato. Sono anni che non si fa un investimento pubblico. E senza investimenti pubblici non riparte il Paese. L’Olimpiade di Roma 2024 è questo. E non c’è motivo alcuno per non crederci“.
Di tutt’altra opinione Alessandro Di Battista, membro del Direttorio del Movimento 5 Stelle, che su Facebook si è così espresso. “Consiglio agli ‘ambasciatori di Malagò’, Bellucci, Armani, Benigni, Pausini, e tanti altri un giro per le periferie distrutte dai partiti. Gli consiglio anche di vedere i conti di Atene 2004 o di Londra 2012. Se poi dovessero incontrare Montezemolo, presidente Comitato promotore Olimpiadi di Roma 2024, gli consiglio di chiedergli come è stato possibile una sforamento osceno delle spese su Italia ’90, Mondiale di calcio organizzato da lui e finito di pagare dai cittadini a gennaio scorso. A Benigni poi suggerisco, dato che non credo l’abbia fatto, un’attenta lettura della riforma costituzionale made in Renzi-Boschi-Verdini. Magari, miracolosamente, potrebbe tornare in lui. Siete grandi artisti, uomini e donne di successo. Pensate alla povera gente, non a Malagò, Montezemolo e Caltagirone“.