Nemmeno la più romantica delle favole poteva riservare una sorpresa così bella, e aggiungiamo meritata, a Peter Fill e alla sua carriera già straordinaria, ma manchevole solo della ciliegina sulla torta, che non poteva non essere la Streif di Kitzbuehel.
In una giornata che dire travagliata è un eufemismo, l’altoatesino ha sfruttato al meglio le opportunità che la buona sorte gli ha offerto, esibendosi in una gara sontuosa in particolare nei punti cardine del percorso, la parte finale della Steilang e l’Hausbergkante, quest’ultima restituita oggi al suo fascino e la sua spettacolarità .
In una gara iniziata con parecchio ritardo a causa della nebbia e del forte vento in cima, già dai primi pettorali si sono evidenziate le difficoltà da parte dei discesisti nell’affrontare il già complicato pendio austriaco. In particolare, le scarse condizioni di visibilità hanno spesso impedito di visualizzare tempestivamente le asperità del terreno. Delle buche presenti all’inizio dell’Hausbergkante ne ha fatto le spese in particolare Aksel Lund Svindal, protagonista di un volo spettacolare che, oltre a metterlo fuori gara, lo ha costretto ad una serie di accertamenti per verificare eventuali lesioni al ginocchio. Le ultime notizie non sono rassicurati, poiché nonostante il norvegese sia uscito sulle proprie game, sembrerebbe aver sofferto la rottura del crociato anteriore e del menisco, per cui addio stagione e presto il primato in coppa. Sempre nel medesimo punto sono caduti rovinosamente Hannes Reichelt, ottimo protagonista nel superG di ieri, cui il provvidenziale airbag gli ha salvato la schiena, e il connazionale Georg Streitgeber, anch’esso costretto ad abbandonare la stagione a causa della rottura del crociato del ginocchio destro.
Dopo una serie di continue interruzioni a causa di queste terribili cadute, la gara per motivi di sicurezza è stata interrotta dopo la discesa del pettorale numero 30, ma ciò nonostante è stata convalidata così che Peter Fill ha potuto festeggiare con la sua squadra. Rammarico per Mattia Casse, che aveva registrato il miglior tempo nell’ultima prova di giovedì, con il 45 di pettorale.
Subito dietro a Fill si è piazzato il redivivo Beat Feuz (+ 0.37). Il transalpino, nonostante sia ancora a mezzo servizio a causa del ginocchio malandato, l’ha spuntata su un altro atleta che in fatto di gravi infortuni potrebbe scrivere dei trattati: lo svizzero Carlo Janka (+ 0.65), finalmente sui livelli che competono a un ex vincitore di coppa del mondo.
Non brillantissime le prestazioni degli altri azzurri, tra i quali il meglio è stato ancora una volta mostrato da Dominik Paris, ex vincitore sulla Streif, ma protagonista di una gara anonima, conclusa con il 16° posto. Ancora peggio Christof Innerhofer (19°) e Werner Heel (24° e ultimo degli arrivati al traguardo).
Domani per le 10.30 è prevista la partenza del classico slalom speciale, con Henrik Kristoffersen e Marcel Hirscher in pole position e gli italiani pronti a sfruttare le incognite che questa specialità sempre riserva.