Formula 1

Montezemolo: “Niki Lauda mi voleva a capo della Formula 1”

Niki Lauda - Foto CANNIK - CC-BY-2.0

Luca Cordero di Montezemolo rivela a La Gazzetta dello Sport alcuni aneddoti su Niki Lauda, in occasione dell’anniversario della sua scomparsa. “Lui non capire, un italiano così con la tua credibilità, lui geloso” disse Lauda al telefono con Montezemolo, criticando il comportamento di Sergio Marchionne che si oppose alla nomina dell’ex Presidente della Ferrari a responsabile della CVC (il fondo che all’epoca era proprietario della F1). “Mi voleva a capo della F1” prosegue Montezemolo, “sarei diventato una sorta di amministratore delegato con Ecclestone nel ruolo di presidente onorario. Ed era uomo Mercedes, io fino a dieci giorni rappresentavo la Ferrari ed ero a un passo dal comando in F1. Questo indica ancora una volta quanto fosse leale e quanto fosse solido il nostro rapporto di amicizia“.

Un rapporto solido che negli anni Settanta portò numerosi successi in casa Ferrari, ma tra tutti, Montezemolo ne ricorda in particolare uno: “Tra le foto che conservo sulla mia scrivania c’è quella della vittoria a Jarama nel 1974, la sua prima e la mia prima da direttore sportivo. Non abbiamo smesso di frequentarci anche quando siamo diventati avversari“. Sull’addio di Lauda alla Ferrari al termine del 1977 (per passare alla Brabham con un ricchissimo contratto), Montezemolo spiega che le motivazioni sono da ricercare nel rapporto con il Drake: “La Ferrari stava per firmare Jean Pierre Jarier, ma io e Regazzoni lo convincemmo a scegliere Lauda. Quando si partiva per i Gran Premi Ferrari faceva sempre il segno nove a Niki con le dita, evocando i punti che allora erano garantiti al vincitore. Poi, dopo l’incidente al Nurburgring, ovviamente il Commendatore pensò a come sostituire Lauda, perché non si sapeva nemmeno che sarebbe mai tornato a correre. Niki non la prese bene e si sentì un po’ solo perché io intanto ero andato a Torino a dirigere le relazioni esterne della Fiat“.

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