Formula 1

In pochi giri cambia tutto: Hamilton torna leader in Germania, Vettel a muro

Lewis Hamilton e Sebastian Vettel - Foto Bruno Silverii

Un’altalena di emozioni. Ancora una volta la Formula 1, in questa pazza stagione 2018, riserva emozioni a iosa e contraddice la definizione di monotonia. In Germania, nell’undicesima delle ventuno gare stagionali, tutto sembrava apparecchiato per una gara favorevole a Sebastian Vettel dopo la pole position e il problema in qualifica per Lewis Hamilton. Sul finire della gara però il mondo si capovolge con la stessa velocità con il quale il cielo teutonico cambia colore: Seb va a muro, Lewis risorge e vince una gara impensabile.

IL RITORNO DEL RE – Sono da poco passate le ore 15 del sabato e la gara di Lewis Hamilton sembra già finita. Problema durante le qualifiche, lo stop del britannico che prova a spingere la sua macchina a mano prima di doversi arrendere all’evidenza. Lewis quasi si arrende: “In questa pista è quasi impossibile sorpassare” dice. Ma la domenica è un altro giorno. E sin dai primi giri il pilota della Mercedes rimonta posizioni su posizioni, poi arriva vicino al suo compagno di squadra Valtteri Bottas e a Kimi Raikkonen, con Sebastian Vettel al comando. Le stelle cambiano, arriva la pioggia e ogni goccia che scende dà nuova linfa al quattro volte campione del mondo. Sebastian sbatte a muro, Bottas e Raikkonen approfittano della safety car per mettere le ultrasoft e allora Hamilton si ritrova in testa. Bottas prova a rubargli una vittoria quantomai inaspettata, ma Hamilton gli tira la staccatona e gli fa capire che è meglio che non ci provi più. Perché oggi l’inerzia si sposta nuovamente a suo favore: adesso sono 17 i punti di vantaggio su Vettel, sino a pochi giri dal termine della gara era il pilota della Ferrari ad essere nettamente in vantaggio.

SEB, UNA BOTTA CHE FA MALE – Ha tirato pugni a ripetizione al volante, ha capito che questo è uno di quei errori che fanno la differenza in una lotta Mondiale così serrata. Ma Sebastian Vettel non si arrenderà: certo, l’uscita di scena quando ormai la vittoria sembrava quasi fatta fa male e lo farà ancora per qualche giorno. Poi la lotta riprenderà, già dall’Ungheria dove il Cavallino lo scorso anno fece doppietta con Kimi Raikkonen a difesa del pilota tedesco che finì la gara con lo sterzo girato al contrario. Vettel e la Ferrari adesso devono dimostrare che questa non può e non deve essere considerata la “Singapore” dello scorso anno quando quell’incidente in partenza, con Hamilton sempre nelle retrovie e dato per spacciato, cambiò volto ad un Mondiale che sino a quel momento era punto a punto.

VALTTERI-KIMI, L’IMPORTANZA DEI SECONDI – Bottas e Raikkonen oltre ad avere la nazionalità, finlandese, hanno in comune il ruolo di scudiero del rispettivo compagno di squadra. E’ vero che Kimi è a 40 punti da Vettel, è vero che ha raccolto quattro podi di fila e lui si sente in lotta per qualcosa di importante però sa bene che il compagno di squadra ha molte più chance di lui per giocarsi il titolo mondiale. “Dimmelo chiaramente che devo farlo passare e io lo faccio” il team radio di Raikkonen a metà gara quando Joe Clarey ha provato ad intortare l’ordine di scuderia mettendo di mezzo le gomme. Alla fine Kimi si è fatto da parte ed ha fatto passare Seb. Stessa sorte è capitata a Valtteri Bottas che alla ripresa della safety-car ha provato clamorosamente a togliere la prima posizione a Hamilton, una manovra che ha fatto mettere le mani nei capelli a Toto Wolff. Non è tardato il team radio: “Valtteri, mantieni la tua posizione”. Perché essere secondi vuol dire saper ingoiare anche queste pillole amare.

PIOGGIA E CAOS, RED BULL CHE FAI? – Gli ultimi giri sono stati semplicemente caotici. Montare le gomme intermedie o rimanere in pista con quelle d’asciutto? Molti team, soprattutto quelli nelle retrovie, hanno provato l’azzardo montando le gomme intermedie e addirittura quelle estreme da bagnato con Gasly. Scelte che non hanno pagato, ma era giusto provarci. Incomprensibile invece la scelta della Red Bull con Max Verstappen che, quando si trovava quarto, ha provato l’azzardo montando le intermedie salvo poi ricredersi e richiamarlo ai box per montare le asciutto. Risultato? Quando è riuscito con le asciutto ha cominciato a piovere seriamente. Alla fine il pilota olandese chiude quarto anche per via dell’uscita di Vettel, “il massimo risultato” commenta Max. Nel mentre Ricciardo si è dovuto ritirare per problemi tecnici. La prossima settimana, in Ungheria, la Red Bull potrebbe recitare un ruolo da protagonista. Ma questa Formula 1 ci ha ormai insegnato che è impossibile fare previsioni. Meteo o di qualunque altro genere siano.

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