Ciclismo

Tour de France 2018, la presentazione del percorso e delle ventuno tappe

Chris Froome - Foto di Ciclismo Italia CC BY 2.0

Il Tour de France numero 105 inizierà il 7 luglio da Noirmoutier en l’Ile e terminerà il 28 luglio sul classico scenario degli Champs Elysees di Parigi. Per l’edizione di quest’anno gli organizzatori hanno optato per un percorso molto vario, con tappe di montagna (una delle quali di appena 65 chilometri), tappe di collina, pianeggianti, una caratterizzata dalla presenza di settori in pavè, e due cronometro: una a squadre nel terzo giorno di corsa e una individuale nel penultimo giorno. Andiamo dunque ad analizzare tappa per tappa le 21 frazioni della Grande Boucle 2018.

I FAVORITI DELLA VIGILIA

I VELOCISTI PIU’ ATTESI

IL CALENDARIO E IL PROGRAMMA TAPPA PER TAPPA

IL MONTEPREMI DEL TOUR DE FRANCE 2018

LA PROGRAMMAZIONE IN TV

LA PRIMA SETTIMANA – La prima tappa (Noirmoutier en l’Ile-Fontenayl le Comte, 201 km) è completamente pianeggiante e dovrebbe risolversi con uno sprint di gruppo che assegnerà la prima maglia gialla. Attenzione però ai ventagli che fino allo sprint intermedio (km 120) potrebbero cambiare le carte in tavola vista la vicinanza con il mare. La seconda tappa (Mouilleron Saint Germain-La Roche sur Yon, 183 km) è altimetricamente identica alla prima per cui dovremmo assistere ad un secondo arrivo consecutivo in volata. La terza tappa è invece una delle novità della corsa francese di quest’anno, dato che dopo 3 anni di assenza torna una cronosquadre, (Cholet-Cholet, 35 km),  prevalentemente pianeggiante, che porterà una prima scossa nella classifica generale con alcuni favoriti che guadagneranno già secondi importanti grazie alla propria squadra nei confronti di rivali che dovranno per forza di cose cercare di limitare i danni. La quarta tappa (La Baule-Sarzeau, 192 km) sarà una nuova occasione per i velocisti, e precede due tappe collinari: la Lorient-Quimper, 205 km con 5 gpm di 4^ e 3^ categoria ed arriva in cima ad uno strappo, e la Brest-Mur de Bretagne, 181 km con l’arrivo posto in cima alla classica salita bretone (2 km al 6.9%) già vista al Tour nel 2011 (vittoria di Evans) e nel 2015 (vittoria di Vuillermoux).

LA SECONDA SETTIMANA: DAL PAVE’ ALLE ALPI – Se le due tappe successive non presentano difficoltà, dato che sono previste due volate anche a Chartres (tappa di 231 km) e Amiens (181 km), lo stesso non si può dire della nona frazione, la Arras-Roubaix, 157 km. Il nome Roubaix fa infatti venire in mente a tutti gli appassionati del ciclismo una sola cosa: il pavè. Saranno infatti ben 15 i settori (21.7 km totali) da affrontare dal km 48 in poi, con alcuni tratti molto complicati come il Mons en Pevele ed il Camphine en Pevele che hanno deciso in varie occasioni la Parigi-Roubaix. Un fattore decisivo in questa tappa sarà il meteo, se dovesse piovere come 4 anni fa potrebbe accadere molto anche tra i big della generale, se invece il clima dovesse essere sereno i big potrebbero arrivare anche tutti insieme. Dopo il primo giorno di riposo ci sarà la prima tappa di montagna del Tour 2018, la Annency-Le Grand Bornard, 159 km con 5 gpm di cui 1 HC e 3 di prima categoria. L’arrivo è pianeggiante dopo la discesa di 10 km appena scollinato il Col della  Colombiere (7.5 km al 8.5%).
L’undicesima tappa prevede invece il primo arrivo in salita (Albertville-La Rosiere, 109 km) con la presenza di 4 gpm di cui 2 HC e 1 (La Rosiere) di prima categoria. La salita finale non è complicata (17.6 km al 5.8%) per cui non sono da escludere attacchi da lontano sulle salite precedenti se si vorrà fare la differenza. La tappa seguente è ancora di alta montagna e prevede l’arrivo su un salita simbolo del grande ciclismo: l’Alpe d’Huez. La tappa sarà di 176 km con partenza prevista a Bourg Saint Maurice. Dopo 30 km si inizierà subito a salire il Col de la Madeleine, seguito subito dopo dagli insidiosi ma affascinanti Lacets du Montvernier. Superato lo sprint intermedio sarà la volta del Croix de Fer, e dopo la discesa ed un tratto pianeggiante finalmente l’Alpe d’Huez, salita di 13.8 km al 8.1% che sarà un punto cruciale del Tour 2018.

MASSICCIO E PIRENEI: L’ULTIMA SETTIMANA – Lasciate le Alpi ci si sposterà verso il Massiccio centrale con una tappa per velocisti (a Valence dopo 165 km) e una collinare (188 km)  con arrivo sullo strappo a Mende (3 km al 10%) dove nel 2015 si impose Stephen Cummings. La tappa numero 15 (Millau-Carcassone, 182 km) ci porterà invece verso i Pirenei, raggiunti dopo 121 km quando inizierà la scalata verso il Pic de Nore (12 km al 6%), dopo il quale ci saranno 22 chilometri di discesa e ben 18 di pianura, che potrebbero scoraggiare attacchi sull’ultima salita.
Dopo il secondo e ultimo giorno di riposo sarà la volta del classico arrivo a Bagneres de Luchon (tappa di 218 km) con le classiche scalate del Portet d’Aspet, del Mentè e del Portillon, dopo il quale ci sarà una picchiata verso il traguardo di 10 km. La tappa 17 sarà invece una delle più caratteristiche di questa edizione: appena 65 km da Bagneres de Luchon a Saint Lary Soulan con 3 salite di cui 2 di prima categoria e l’ultima HC. Sarà molto probabilmente una tappa importantissima in quanto si andrà a tutta per tutta la frazione. Il giorno seguente ci sarà invece una tappa pianeggiante nel classico arrivo di Pau (tappa di 172 km) che permetterà agli uomini di classifica di tirare in fiato in vista del rush finale. La tappa 19 (Lourdes-Laruns, 200 km) sarà infatti l’ultima di montagna e prevede in ordine le scalate dell’Aspin, del Tourmalet e dell’Aubisque, scollinato a 20 km dal traguardo di Laruns. Non sarà però questo l’ultimo giorno in cui provare a cambiare le cose per la classifica generale, dato che la 20ma tappa prevede una cronometro di 31 km con uno strappo di 1 km al 10% nella parte finale. Chi sarà in giallo al termine di questa frazione sarà il vincitore del Tour de France 2018, dato che l’ultima tappa da tradizione sarà la classica passerella sugli Champs Elysees.

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