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Le tante invocate Alpi sono arrivate, ma il canovaccio resta lo stesso. Nella 17ª tappa del Tour de France 2016, 184.5 chilometri da Berna a Finhaut-Emosson, la fuga di giornata precede di 8 minuti i big della generale e premia il russo Ilnur Zakarin, vincitore sul colombiano Jarlinson Pantano, a caccia del bis nel giorno di festa nazionale per il suo paese e giunto secondo a 55” di ritardo. Dietro solo scaramucce, con l’Astana a lavorare con Paolo Tiralongo, Vincenzo Nibali e Diego Rosa, ma incapace di scardinare l’impressionante Team Sky. Alla fine della fiera Chris Froome rosicchia altri secondi alla concorrenza, tagliando il traguardo insieme a Richie Porte, l’unico che sembra poter reggere il ritmo dello scatenato “kenyano bianco”.
Un finale durissimo, un primo assaggio, e che assaggio, di Alpi, anche se non sono ancora quelle francesi. Siamo nel Canton Vallese ed è la seconda e ultima frazione svizzera di questa edizione. Il Monte Bianco sullo sfondo osserva, maestoso, la Grande Boucle e probabilmente ne risulta anche annoiato, per quanto il biglietto sia gratis, da uno spettacolo che giorno dopo giorno si ripete allo sfinimento: il Team Sky sceglie, giustamente, di lasciare andare la fuga di giornata, che prende il largo. Ci sono i soliti Rafal Majka e Jarlinson Pantano. C’è anche Ilnur Zakarin, che prima lascia sfogare i due compagni di viaggio in quel di Culoz e poi se ne va sulle prime rampe dell’asperità finale. Il talento russo conquista una vittoria di prestigio, la prima al Tour, e, se riuscirà a governare meglio la bici, in futuro potrà dire la sua anche per la classifica generale. Applausi scroscianti per il corridore della Katusha, ma dietro? Poco o nulla. Fabio Aru sembra pimpante e piazza Vincenzo Nibali in testa a scandire il passo: il siciliano fa una vittima illustre, Tejay Van Garderen, ma non schioda gli uomini in neroblu dalle prime posizioni. Solo Geraint Thomas cede, ma Nieve e Poels, imperturbabili, restano lì con il proprio capitano. Froome scruta i rivali e sgambetta aspettando qualche attacco.
Quando si sfilano sia Nibali che Rosa (troppo presto) Aru non sa che fare e non accelera. Ci prova allora Alejandro Valverde, ma gli Sky chiudono e lo staccano in un amen. Il “Cavaliere dei 4 Mori” ha un sussulto, ma non fa nemmeno il solletico a Poels, che gli torna sotto e lo guarda in segno di sfida. La zampata giusta la sferra Richie Porte, uno dei più in forma: l’australiano in un primo momento si porta appresso lo spento Nairo Quintana, ma il colombiano sembra avere il limitatore e perde subito metri. Chi sta bene è, invece, Chris Froome: in poche pedalate il campione in carica è sulla ruota dell’ex gregario e in sua compagnia raggiunge la vetta. Poi Yates a 8”, Bardet a 11”, Aru a 18” e Quintana a 27”.
CLICCARE QUI per vedere tutte le classifiche aggiornate, mentre A QUESTO LINK trovate le dichiarazioni dei protagonisti. Domani è in programma una cronoscalata di 17 chilometri, che potrebbe porre definitivamente la parola “fine” a questo Tour, dominato sin qui con facilità disarmante da Chris Froome.
Qui potete rivivere la nostra diretta scritta della prima frazione alpina del Tour:
https://www.sportface.it/ciclismo/tour-de-france-2016-17a-tappa-berna-finhaut-emosson-live/62131