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“El Pistolero” Alberto Contador si aggiudica la 56esima edizione del Giro dei Paesi Baschi e, dopo i colpi mancati per pochi secondi prima alla Parigi-Nizza e poi al Giro di Catalogna, centra finalmente il primo bersaglio stagionale. Con una magistrale prova contro il tempo (16,5 chilometri sul circuito di Eibar), il madrileno della Tinkoff ha conquistato la sesta tappa e ha sfilato la maglia di leader della corsa al colombiano Sergio Henao, che ha pagato all’arrivo 18 secondi dal rivale, più di un secondo al chilometro. Soltanto l’altro colombiano, Nairo Quintana, è riuscito ad avvicinare il tempo spaziale di 29’13” dell’iberico, chiudendo con 5 secondi di ritardo in 2ª posizione, proprio davanti al connazionale del Team Sky.
Il 33enne di Pinto si sta preparando al meglio per il Tour de France ed è in crescendo di condizione e fiducia, tanto che gli ottimi risultati conseguiti in questi primi mesi gli avrebbero fatto cambiare idea sull’eventuale ritiro a fine anno. Bene anche Nairo Quintana, che dopo aver vinto la generale alla Vuelta Catalunya sale sul podio anche ai Paesi Baschi. Ancora in ritardo, invece, il nostro Fabio Aru, apparso più tonico rispetto alle ultime uscite, ma ancora distante dai rivali diretti. Il giovane talento sardo è l’unico dei big a non aver ancora vinto nel 2016 e questo potrebbe creargli dei grattacapi in una stagione che lo metterà di fronte per la prima volta in carriera alla pressione del Tour, dov’è all’esordio assoluto. Senza dimenticare l’occasione dell’Olimpiade di Rio, dove sarà la punta di diamante, in coabitazione con Vincenzo Nibali, della nazionale italiana di Davide Cassani. L’Astana per il momento lo lascia tranquillo e si gode il grande successo nella tappa di ieri di Diego Rosa, giunto al traguardo in solitaria dopo una lunga fuga. Certamente, però, la caduta che l’ha costretto al ritiro non è un toccasana per il morale di Fabio, anche se l’infortunio in sé non è grave (si tratta di una semplice botta al polso). Il campione della Vuelta 2015 ha nel carattere una delle sue doti migliori e auspichiamo di vederlo presto a braccia alzate. Se poi la fantomatica prima arrivasse proprio al Tour de France tanto meglio e lo stesso Fabio Aru non faticherebbe a metterci la firma.