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Alejandro Valverde è semplicemente di un altro pianeta. Per la quinta volta in carriera (nonché quarta consecutiva) il campione murciano della Movistar, che compirà 37 anni martedì prossimo, trionfa in cima al Muro di Huy: come lui nessuno mai nel glorioso albo d’oro della Freccia Vallone. Ancora battuto Daniel Martin (Quick-Step Floors), per la terza volta sul podio nelle ultime quattro edizioni; troppo forte “El Imbatido” per il corridore irlandese, addirittura distanziato di un 1” sul traguardo. A completare il podio è il belga Dylan Teuns (BMC Racing Team), mentre per trovare il primo degli italiani bisogna scendere al decimo posto occupato da Diego Ulissi (UAE Team Emirates).
L’81ª edizione della Freccia Vallone (che quest’anno misura 204 km) è animata inizialmente dalla fuga di Nills Politts (Team Katusha-Alpecin), Yohan Bagot (Cofidis) e Olivier Pardini (Wb Veranclassic), cui si aggiungono in un secondo momento Fabien Doubey (Wanty-Groupe Gobert), Romain Guillemois (Direct Energie) e Daniel Pearson (Aqua Blue Sport). I sei raggiungono un vantaggio massimo di 6′, ma vengono ripresi a una quarantina di chilometri dall’arrivo. Quando mancano una trentina di chilometri alla conclusione parte in contropiede Alessandro De Marchi (BMC Racing Team), che rimane da solo in testa alla corsa prima di essere ripreso dal campione lussemburghese Bob Jungels (Quick-Step Floors).
Jungels rimane da solo a 8 km dalla conclusione, con il gruppo che lo insegue inesorabile; il lussemburghese approccia la terza e ultima scalata al Muro di Huy con 20” di margine, ma la sua azione si esaurisce ben presto lungo quelle terribili rampe. Dopo una breve fase di controllo, Valverde infligge la stoccata decisiva: toltisi di ruota i rivali, “El Imbatido” alza nuovamente le braccia al cielo.
PAGELLE
Valverde 10 e lode
Con un allungo finale irresistibile, il murciano aggiunge la quinta Freccia Vallone (corsa della quale già deteneva il record di affermazioni) al proprio sensazionale palmarès. La quarta vittoria consecutiva in cima al Muro di Huy (arrivata a undici anni di distanza dalla prima) è l’ennesima perla di un inizio di stagione strepitoso, nel quale Valverde sembra andare forte come non mai. Già dieci le vittorie da lui ottenute nel 2017, e la sensazione che il bello debba ancora arrivare; domenica, infatti, si correrà la “sua” Liegi-Bastogne-Liegi.
Martin 8
La Freccia Vallone si conferma stregata per l’irlandese nipote d’arte. In cima al Muro di Huy, Martin è ancora una volta battuto da un Valverde che è ormai a tutti gli effetti la sua bestia nera. Ma il portacolori della Quick-Step Floors può rammaricarsi – e non poco – per la posizione arretrata in cui si trovava all’inizio del Muro; costretto a un’azione dispendiosa per riportarsi avanti, Martin non ha poi avuto la forza di resistere all’allungo del fuoriclasse spagnolo. Raccoglie comunque un nuovo prestigioso piazzamento che lo inviterà a riprovarci in futuro.
Teuns 8,5
Il belga della BMC è il nome che non ti aspetti a completare questo podio. Un risultato di assoluto prestigio per lui che lo scorso anno in cima al Muro di Huy aveva concluso quindicesimo. A soli 25 anni (contro i quasi 37 dell’immenso vincitore), il futuro è dalla sua.
Henao 7
Il campione nazionale colombiano – vincitore quest’anno della Parigi-Nizza – coglie oggi un buon quarto posto, tutto sommato inatteso in una corsa non troppo adatta alle sue caratteristiche. Henao è il migliore del Team Sky sul traguardo, rendendo meno vano il lavoro compiuto da Gianni Moscon e Diego Rosa ai piedi e sulle prime rampe del Muro di Huy.
Kwiatkowski 6
Il polacco era il leader designato del Team Sky, formazione che si era profusa notevolmente per annullare l’azione dei fuggitivi ai piedi del Muro. Su quelle rampe proibitive, “Kwiato” non ha avuto le gambe per finalizzare il lavoro dei suoi compagni, ma il settimo posto – preceduto dal secondo ottenuto domenica scorsa all’Amstel Gold Race – rappresenta comunque un buon viatico in vista della più prestigiosa Liegi-Bastogne-Liegi di domenica.
Ulissi 6
Il livornese in forza alla UAE Emirates ha il merito di trovarsi in ottima posizione quando la bagarre esplode definitivamente sul Muro di Huy; gli manca tuttavia la forza per contrastare Valverde e tutti gli altri. Coglie comunque un decimo posto ed è il primo degli italiani sul traguardo, ma da un corridore dotato del suo talento si spererebbe, talvolta, in qualcosa in più.
Jungels e De Marchi 7,5
Il lussemburghese della Quick-Step Floors e il friulano della BMC hanno animato le fasi finali di una corsa che altrimenti avrebbe vissuto in esclusiva funzione della scalata finale al Muro di Huy. Il “Rosso di Buja”, attaccante di razza, non è certo nuovo peraltro a questo genere di azioni, che non mancano mai di emozionare. Il tentativo di Jungels – compagno di squadra di Daniel Martin – ha avuto peraltro il merito di costringere le squadre degli altri favoriti a spremersi nell’inseguimento (sebbene abbia lasciato il compagno di squadra privo di una pedina che, al suo fianco, avrebbe potuto fargli ugualmente comodo).
Moscon e Rosa 7,5
I due italiani in forza al Team Sky hanno svolto oggi un eccellente lavoro per i leader designati della formazione britannica. L’enorme rammarico – da connazionali – è quello di vedere due corridori dotati di tali potenzialità spesso al servizio di altri corridori. Ma l’età è ancora dalla loro.