Serie A

Serie A 2017-18, Lazio: il pagellone del girone d’andata

PORTIERI

Thomas Strakosha 7

Alla prima stagione da titolare, consegna alla porta biancoceleste tutte le certezze delle quali aveva bisogno. E’ giovane ma sicuro, può e deve ancora crescere, ma il calcio di rigore parato a Paulo Dybala all’ultimo istante – a regalare la vittoria contro la Juventus a Torino – è un ottimo biglietto da visita.

Ivan Vargic 5

Due partite in Europa League con quattro gol subiti. Il portiere conferma di non essere all’altezza.

DIFENSORI

Stefan de Vrij 7

E’ il leader della difesa, un centrale di sicura affidabilità e qualità tecniche. Un insostituibile per Simone Inzaghi, che sperava di trovare sotto l’albero di Natale il rinnovo dell’olandese. Difficilmente ormai arriverà, con il contratto in scadenza, a giugno dovrebbe dire addio a parametro zero. Un vero peccato.

Wallace 6

Inizia la stagione ad altissimi livelli, poi un lungo infortunio lo tiene ai box per quasi tre mesi. Da quando è rientrato, non è ancora al meglio e a Bergamo contro l’Atalanta ha fatto vedere qualche incertezza che non gli appartiene.

Bastos 6

Alterna prestazioni di buona qualità, facendo valere le proprie doti fisiche che rendono coriacea la retroguardia, a errori da matita rossa. Le due folli disattenzioni contro la Roma che sono costate la sconfitta nel derby o il fallo da rigore contro l’Atalanta. Deve crescere in concentrazione.

Radu 6.5

Sembra vivere una seconda giovinezza in questa stagione, da ritrovato centrale sta facendo vedere il meglio di sé. Si muove meglio in una linea a tre, ci mette l’esperienza e garantisce leadership e sicurezza. Non è un caso se la Nazionale romena lo rivorrebbe a ogni costo tra le sue fila.

Mauricio s.v.

Reintegrato in rosa da fuori lista nel momento di emergenza in difesa, il brasiliano colleziona in totale quattro minuti.

Luiz Felipe 6

Chiamato in causa soprattutto per i diversi infortuni in difesa e in Europa League, ha risposto presente seppur ancora con qualche incertezza. Ha messo in mostra discrete qualità, è giovane e può migliorare.

Jordan Lukaku 6.5

Entra sempre dalla panchina, dodici volte soltanto in Serie A, ma ha la capacità di risultare esplosivo e determinante proprio per questo. Ha affinato, anche se non del tutto, le tecniche difensive ma resta straordinario nelle accelerazioni sulla fascia con cross dal fondo.

Adam Marusic 6.5

Grazie a corsa, caparbietà e buona spinta sulla corsia destra ha rubato il posto da titolare a Dusan Basta. Deve certamente migliorare in fase difensiva e la precisione nei piedi, ma la forza del laterale sta tutta nella spinta e nella gran quantità di assist: ben cinque finora, con due gol all’attivo.

Patric 6

Certo, la fotografia del fallo da rigore in pieno recupero a Torino contro la Juventus ha il suo peso. Ma lo spagnolo ha saputo ritagliarsi spazio in un ruolo diverso. Da centrale di difesa, impiegato soprattutto sul palcoscenico europeo, non ha sfigurato affatto.

Dusan Basta 5.5

Un infortunio a fine settembre lo tiene fuori per un mese e mezzo, al suo ritorno c’è Adam Marusic sulla fascia destra. Cerca di riconquistare i galloni del titolare, ma non è ancora nella miglior forma fisica per riuscirci: al serbo manca gamba e velocità.

CENTROCAMPO

Lucas Leiva 7

Il faro del centrocampo, altro che le vedove di Lucas Biglia, senza il brasiliano la Lazio non sa respirare. Geometrie perfette in cabina di regia, un’infinità di palloni recuperati e avversari anticipati, sacrificio a supporto della difesa quando serve. Quando detta i tempi, è tutta un’altra musica.

Davide Di Gennaro 5.5

Poco spazio, impalpabile quando ne ha trovato, forse fuori posizione. Poi un infortunio muscolare lo ha spedito ai box. Ancora da valutare appieno.

Sergej Milinkovic-Savic 6.5

Dopo la stagione della consacrazione, che ne ha elevato potenzialmente il valore a 170 milioni che il Psg spenderebbe senza problemi, il serbo è come quel fidanzato che ti fa arrabbiare ma si fa perdonare: qualche leziosismo di troppo e qualche partita giocata svogliatamente, poi il genio del talento a risolvere come con l’Atalanta.

Marco Parolo 6

Lo smalto dei tempi migliori comincia a essere intaccato dai 32 anni, ma grinta e sacrificio non mancano mai a centrocampo. Un motorino inesauribile, una corsa infinita e la costante capacità di accompagnare la manovra offensiva grazie ai suoi inserimenti ma anche di farsi trovare pronto in avanti.

Senad Lulic 6.5

E’ l’uomo ovunque di questa Lazio, un capitano che se non si stanca mai di correre sulla fascia o di svariare in mediana o di infilarsi tra le linee. Condisce il girone di andata con tre gol e tre assist, a testimonianza della partecipazione al gioco offensivo. Un unico neo, la sfuriata con Simone Inzaghi al momento di una sostituzione a Bologna.

Felipe Anderson 6

Tutti a chiedersi che fine abbia fatto, dopo un infortunio lungo quattro mesi. Il brasiliano è tornato, lo ha fatto sfoderando tutti i suoi colpi e il suo talento, adesso ha solo voglia di ritagliarsi spazio in una Lazio già collaudata. Il gol e l’assist in sette minuti in campo contro il Crotone rappresentano un buon inizio.

Alessandro Murgia 6

L’ex Primavera ha trovato spazio soprattutto in Europa League, meglio da mezzala che da regista, non facile comunque rubare il posto a Marco Parolo e Sergej Milinkovic-Savic. Specialista in gol decisivi, vedi la Supercoppa italiana contro la Juventus o la rete-vittoria con il Vitesse.

Luis Alberto 7.5

Lo spagnolo è rigenerato dalla cura Inzaghi. Da oggetto misterioso a titolare inamovibile alle spalle della punta. Ha collezionato la bellezza di sei gol e otto assist in tutte le competizioni, ha garantito imprevedibilità al gioco biancoceleste e grandi numeri. In leggero appannamento nelle ultime uscite, ma dopo un girone d’andata così è fisiologico.

ATTACCANTI

Ciro Immobile 8

Il vero trascinatore della Lazio, in una stagione da record per l’attaccante. Numeri da capogiro, 22 gol in 23 partite arricchite da nove assist, con le 16 reti in Serie A insegue a una sola lunghezza Mauro Icardi nella classifica dei marcatori. Solo un momento difficile finora, il novembre nero dopo la mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali di Russia 2018.

Felipe Caicedo 6

Titolare in Europa League, dove ha messo a segno tre gol in cinque partite, ha dimostrato di esserci quando chiamato in causa. Quattro le marcature totali per un attaccante di riserva che non risparmia mai sacrificio e sostanza in avanti.

Simone Palombi 5.5

Soltanto tre presenze poco incisive e qualche stop fisico, così non è decollate l’esperienza nella Lazio dei grandi. Eppure lo scorso anno in Serie B aveva ben figurato, forse ha solo bisogno di farsi le ossa.

Luis Nani 5.5

Arrivato con i crismi del grande campione che ha dimostrato di essere in carriera, il portoghese ha dovuto dapprima smaltire un vecchio infortunio e poi fare i conti con un altro. Pochi sprazzi di talento finora.

Simone Inzaghi 8

Il top player la Lazio ce l’ha in panchina, il giovane allenatore biancoceleste non ha praticamente sbagliato un colpo. Scelte azzeccate, giocatori rigenerati dalla sua cura, record di vittorie in trasferta e successi pesanti contro le big. La forza è il gruppo e la capacita di convincerlo a non mollare mai. La vittoria nella Supercoppa Italiana potrebbe essere solo l’inizio di un progetto importante.

SportFace