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Pogba ritrova Juve e sorriso. Ora può fare la bandiera al posto di Dybala

Paul Pogba - Juventus Lazio 2015/16

La storia tra Paul Pogba e la Juventus è quella di due amanti che si sono lasciati e si sono illusi in un primo momento di poter essere felici anche senza l’altro. La Signora ha continuato a vincere senza il francese, ma quando qualcosa si è spezzato è tornata da lui. Pogba, che sei anni dopo non ha ancora raggiunto il picco toccato in bianconero, ha vinto al primo anno a Manchester un’Europa League, sollevato una Coppa del Mondo ma alla sesta stagione coi red devils ha subìto il fascino del passato. Le lancette del tempo sembrano quasi essere tornati al 2012. Juventus e Pogba si ritrovano con meno certezze di quando si sono lasciati: nel 2016 i bianconeri avevano appena aggiunto alla bacheca Scudetto e Coppa Italia, il francese aveva chiuso la seconda stagione consecutiva con doppia cifra di gol. Oggi la Juventus deve scalare la montagna di Milan e Inter, Pogba deve ritrovare la sua miglior versione. Dovrà farlo con Massimiliano Allegri, un ‘padre’ calcistico, tra bastone e carota, lusinghe e bastonate. “Pogba ogni tanto gigioneggia un po’, si mette un po’ troppo a far la lotta… glielo ho detto tante volte. Ma è cresciuto molto sul piano della gestione della partita, è un ragazzo di 23 anni e piano piano si toglierà anche queste ultime cose che ha”, le parole del tecnico nel 2016. Un salto di qualità che in fondo non c’è mai stato in sei anni segnati dal rapporto difficile con Mourinho (“Va contro i giocatori“), l’idillio iniziale con Solskjaer (“C’è differenza, lui è diverso da Mou”), prima di una crisi che ha travolto inevitabilmente il norvegese e consegnato Pogba a Rangnick in quattro mesi che non hanno fatto cambiare idea al Polpo e nemmeno alla Juventus. La soluzione è ritrovarsi, il prima possibile, come dimostra un post su Instagram del centrocampista: “Can’t wait”, “Non ce la faccio ad aspettare”. Non deve più farlo.

TUTTI I NUMERI DI POGBA ALLA JUVENTUS

La 10 sarà la sua, un ruolo centrale di primo piano in campo anche. Niente più esperimenti tattici sulla fascia come ai tempi di Solskjaer, Allegri per lui è pronto a disegnare il ritorno al passato da mezzala sinistra in un 4-3-3. Via Rabiot, dentro lui. Più qualità, più presenza dal limite, con la veste di chi può diventare una bandiera nell’anno in cui l’altra potenziale bandiera (Dybala) è andata via. E tanti cari saluti al malinconico girovagare tra le praterie di Old Trafford. L’ultima partita di Pogba con la maglia dei Red Devils rischia di essere una drammatica sintesi: 10′ prima del cambio per infortunio in una giornata segnata dal 4-0 del Liverpool. E’ la sua ultima immagine a Manchester, che di fatto oscura i 16 gol del 2018-19, qualche magia che non si è fatto mancare e il cammino in Europa League nel 2017. L’ultima partita con la Juventus prima dell’addio invece risale al 21 maggio 2016, all’Olimpico, con una finale di Coppa Italia vinta contro il Milan. Allegri spera che anche questa sia una sintesi, stavolta del futuro bianconero.

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