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I giovani del surf e i domandoni della Serie A.
Il grande occhio della Serie A nell’ultimo turno di campionato ha deciso di poggiarsi prima tra la riscossa rossonera e le incertezze (tante) della Juve. Ha avvistato poi la nave abbandonata dell’Inter a Bergamo, fino a intravedere in profondità il grande cuore dimostrato da Torino e Lazio. Tra la grande risposta della Fiorentina a Cagliari e le scontate vittorie di Napoli e Roma, si è anche gustato due belle partite come il derby di Genova e quello romagnolo tra Bologna e Sassuolo. È stato un weekend rock e confuso, tra giovani di belle speranze e interrogativi inaspettati.
Grandi interrogativi, illusori, forse, ma sempre interrogativi. Dopo la sconfitta di Sabato della Juventus a San Siro contro il Milan c’è spazio per un anti Juve? Chi emergerà definitivamente? Oppure, non è che l’anti Juve non sia la Juventus stessa? Vedremo.
Noi siamo i giovani, i giovani…
Correva l’anno 1964 e una giovanissima Catherine Spaak cantava “Noi siamo i giovani, i giovani, l’esercito del surf”. 2016. Un manipoli di giovani calciatori a suon di prestazioni e di gol sembra essere intenzionato a riproporre quel vecchio tormentone. Certo, l’intonazione non potrà essere la stessa ma almeno la grinta e l’energia della Spaak sarà mantenuta. È una band di giovani, anzi giovanissimi, a cui ogni weekend se ne aggiungono sempre altri. Stanno diventando un tratto caratteristico di questa Serie A e non ne vogliono sentire di smettere. Sono i vari Donnarumma, Romagnoli e Locatelli del Milan, Nagy e Masina del Bologna, Torreira e Linetty della Sampdoria, Kessie dell’Atalanta, Pellegrini del Sassuolo, Paredes della Roma fino al neo arrivato Murgia della Lazio. Il più anziano di loro arriva a 22 anni. I tre giovani tenori del Milan hanno guidato la loro squadra alla vittoria contro i campioni d’Italia della Juve tra gol, parate e interventi tempestivi. Murgia, entrato al posto di uno spento Keita, ci ha messo neanche venti minuti a segnare la sua prima rete in maglia biancoceleste. Merita una menzione speciale un outsider di questa lista, Simone Verdi del Bologna, protagonista indiscusso nel match terminato per 1 a 1 tra Bologna e Sassuolo. Gol meraviglioso su punizione, corsa per 80 minuti, destro e sinistro, grande visione di gioco, dribbling e cattiveria agonistica. Bravo Donadoni a farlo maturare definitivamente dopo qualche deludente stagione. Occhio al personaggio. Che giocatore.
Domandoni
I risultati dell’ultimo turno di campionato ci consegnano alcuni verdetti e tanti, forse troppi interrogativi. Ne parlavamo nell’introduzione. La sconfitta della Juve a San Siro per 1-0 contro il Milan apre la strada alla considerazione probabilmente più importante di questa giornata di campionato. C’è spazio per un anti Juve? Chi è l’anti Juve? Oppure, siamo sicuri che l’anti Juve non sia la Juve stessa?
A questa domanda hanno risposto in parte i risultati di Napoli, Roma e Inter, ma soprattutto la prestazione e la condizione fisica della Vecchia Signora, mostrata sabato al Meazza.
Il Napoli, nonostante abbia giocato in inferiorità numerica gran parte del match per l’espulsione di Gabbiadini ha vinto a Crotone per 2 a 1 ma senza convincere e domenica prossima, dopo il turno infrasettimanale, c’è Juventus- Napoli. Occhio. La Roma ha schiacciato in casa il Palermo per 4 a 1. Troppo più debole dei giallorossi per opporre una vera resistenza. Adesso gli uomini di Spalletti saranno chiamati a due trasferte consecutive, Sassuolo ed Empoli. Saranno decisive per dare continuità agli ultimi risultati. L’Inter dopo la sconfitta di Bergamo stagna tra le acque più torbide del campionato e difficilmente si riprenderà. Dal canto suo, la Juve, nella sfortunata trasferta milanese è apparsa oltre che lenta sulle gambe, priva di una vera e propria idea di gioco. Finora la compattezza e la fase difensiva, oltre che le giocate di alcuni singoli, hanno tenuto a galla la Juve nella prima posizione di classifica. Adesso agli uomini di Allegri e ad Allegri stesso gli si chiede di salire di livello nel gioco e nelle prestazione, oltre ai risultati. In attesa di ciò continuiamo a pensare che la Juve abbia come avversaria solamente se stessa, ma chissà…magari si riaccende (finalmente) il campionato.
Storie da derby
Le meravigliose storie di Puggioni e del vice allenatore di Juric Alberto Corradi, la classe di Muriel e la grinta di Quagliarella fino alla corsa infinita di giocatori come Laxalt ed Edenilson.
Il derby della lanterna di Sabato, finito 2 a 1 per la Sampdoria è stato uno dei più interessanti degli ultimi anni. Vibrante e coinvolgente, con capovolgimenti di fronte da una parte all’altra. L’ha vinto la Sampdoria perché è stata più squadra nel momento decisivo.
Oltre il risultato, che traccia una nuova linea per la Sampdoria e allo stesso tempo non cancella quella tracciata dal Genoa finora, questo derby ci ha lasciato due grandi storie di sport. Quelle che vuole raccontare una rubrica come questa.
Alberto Corradi, vice di Juric, che descrive lo spogliatoio di una partita di calcio come uno spazio di comunismo vissuto, fino a qualche anno fa era un docente di Lettere e assessore all’ambiente in provincia di Genova.
Bologna- Genoa. Juric viene espulso durante il secondo tempo. Corradi gli subentra da primo allenatore, finisce 1 a 0 per il Genoa. Juric, viene espulso nuovamente nel match casalingo contro l’Empoli e viene squalificato per il derby contro la Samp. Tocca a Corradi guidare i rossoblù. Dal registro di classe alle coreografie del derby della lanterna.
Christian Puggioni è uno di quelli che sacrificherebbe ogni cosa per la propria squadra del cuore. Cresciuto nelle giovanili della Samp, durante la sua carriera divisa tra Verona e altri campi di provincia ha sempre mantenuto il suo posto in gradinata sud, il luogo dove il cuore del tifo doriano batte di più. Qualche anno fa si avvera il sogno, firma per la Sampdoria con il ruolo da terzo portiere. Durante l’ultima estate arriva per lui la promozione a secondo portiere dietro Viviano. Poi la grande chance. Viviano dopo una grande prestazione in quel di Pescara si infortuna e la settima successiva arriva il derby. Tocca a lui, a Puggioni, al portiere tifoso che non ha ancora mai esordito al Marassi. La Sampdoria trionfa per 2 a 1 e Christian esulta sotto la sua gradinata come un bambino al suo primo derby allo stadio. Storie da derby, storie di calcio.
11 “sacro” di giornata:
4-2-3-1 (All. Simone Inzaghi)