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Lazio-Torino, l’arbitro Giacomelli e il Var. Una serata ventosa allo stadio Olimpico si trasforma in una vera e propria bufera. Motivo? Un paio di minuti, sul finire del primo tempo, infiammano il “monday night” della sedicesima giornata del campionato di Serie A 2017/2018. Ciro Immobile crossa, Iago Falque tocca la palla con la mano e l’arbitro triestino fa continuare. Sullo sviluppo dell’azione Milinkovic-Savic scucchiaia una palla magica per Immobile che tira al volo, prende il palo, la palla esce. E Ciro perde la testa, anzi mima il gesto di colpire il difensore del Torino Burdisso e lo prende non pienamente con la testa ma tra la spalla e la guancia.
Ed è qui che entra in gioco il Var perché Giacomelli viene richiamato da Di Bello e rivede i due episodi alla moviola. E decide che non è calcio di rigore ed espelle Ciro Immobile. Apriti cielo. “Uno scandalo” urla subito il tecnico biancoceleste Simone Inzaghi mentre a fine primo tempo Luis Alberto si ferma ai microfoni di Premium Sport: “A qualcuno dà fastidio che la Lazio sia così in alto”. Giacomelli al quarantatreesimo del primo tempo si è preso una grossa responsabilità su due casi molto al limite, ma la decisione corretta sarebbe stata quella di sanzionare entrambi gli interventi dando il calcio di rigore ai biancocelesti e l’espulsione ad Immobile. Mano troppo larga anche se vicina e il gesto dell’attaccante della nazionale, è da condotta antisportiva, sanzionabile con il cartellino rosso come la gomitata di Bonucci contro il Genoa. Due decisioni così sfavoriscono oltremodo una Lazio che però deve avere la forza di andare oltre questi episodi. Di sicuro, per la prima volta da quando esiste il Var, è successo un putiferio: è scoppiata la bufera. E tutto quello che verrà nei prossimi giorni è qualcosa di molto lontano rispetto ad un arcobaleno.