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Juventus-Napoli alla fine si è giocata. E’ stata partita vera, un godibile big match a chiudere il turno dell’Epifania, ma che alla fine si riduce in un nulla di fatto per tutte e due: un punto per parte in questa fase del campionato non serve troppo né ai bianconeri, che non fanno un gran passo avanti in chiave quarto posto, né agli azzurri ancora convalescenti e sempre più al rallentatore, anche se con la scusante di avere una serie di infortunati, positivi e partiti per la Coppa d’Africa invidiabile. 1-1, si potrebbe dire tanto rumore per nulla citando Shakespeare: una partita di transizione per entrambe, in un gennaio che per tutte e due sarà forse decisivo nella lotta alle prime quattro posizioni.
Due giorni di polemiche furibonde, tra l’intervento dell’Asl che ha fatto da apripista a quello delle altre, fino alla decisione di giocare la partita e senza mettere in quarantena tre giocatori indicati, Rrahmani, Zielinski e Lobotka, che avrebbero dovuto sottoporsi alla quarantena in quanto non vaccinati con booster. Alla fine si gioca e non si ripete la farsa di un anno fa, e in campo si è visto un buon ritmo e diversi tiri, pochi verso la porta. Due i gol, Mertens, il protagonista da quando Osimhen è a i box, e Chiesa che è tornato dopo il lungo stop. Due anche gli episodi da moviola, un mezzo rigore negato da una parte e dall’altra da un comunque bravo arbitro Sozza. Il pareggio è il risultato giusto, francamente l’unico possibile per quanto visto stasera. Ma è un risultato che favorisce in primis il Milan, in seconda battuta l’Inter che pur non ha giocato, e che in fin dei conti consente agli azzurri di mantenere il proprio vantaggio nei confronti della Vecchia Signora che vede arrestarsi lievemente la sua lunga rincorsa lanciata ormai da più di un mese.
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