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Ultimi novanta minuti più recupero, poi spazio alle nazionali. E’ una settima giornata di Serie A intensa e ricca di significati, senza big match in senso assoluto ma con partite fondamentali in questo avvio di campionato che deve farci capire ancora tanto. A cominciare dalla Juventus, che sabato pomeriggio gioca il derby in un momento difficile in cui sta cercando di riemergere dalle sabbie mobili. C’è un senso di dejavu, anche nel 2015, in una situazione drammatica come questa dalla quale Allegri sta provando a uscire – e la vittoria sul Chelsea dà tanto morale, con il Torino domato soltanto nel recupero da Cuadrado a fungere da definitivo trampolino di lancio verso quella che sarebbe stata poi una striscia record di vittorie fino al sorpasso autunnale sul Napoli.
Già , il Napoli, anche stavolta è la squadra partenopea la capolista e ora più credibile contendente per lo scudetto. Spalletti ha costruito un meccanismo importante, la qualità del resto non gli manca e la panchina è lunga. Va però analizzato a livello psicologico il capitombolo contro lo Spartak Mosca in Europa: lascerà strascichi? Del resto, la trasferta in casa della Fiorentina è di per sé complicatissima a prescindere e la sensazione è che i viola possano sorprendere una squadra forte ma stanca e delusa. Il piatto forte, però, è costituito da Atalanta-Milan. Negli scorsi anni meravigliosi scontri diretti per la Champions e partite che hanno sempre significato tanto e lasciato strascichi importanti nel bene e nel male. Anche stavolta pensiamo possa andare così: la Dea è in fiducia e sembra aver superato alcune settimane non esaltanti, d’altro canto i rossoneri dopo il furto di Cakir contro l’Atletico dovranno avere la forza di mettere in campo tutta la rabbia trasformandola in una vittoria che farebbe da spartiacque alla stagione.
Insidie anche per le altre big. L’Inter fa visita al Sassuolo contro la squadra che, dopo le vittorie iniziali per 7-0, ha sempre invece dato del filo da torcere incredibile ai nerazzurri, mentre la Lazio è di scena in casa di un Bologna in difficoltà e dunque fragile ma allo stesso tempo voglioso di rialzare la testa. Infine, la Roma dovrà dimenticare in fretta la sconfitta nel derby, ma farlo contro un Empoli a nove punti a capace di giocare un gran bel calcio spavaldo e sicuro di sé non è certo una passeggiata.
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