Danilo D'Ambrosio FOTO ANTONIO FRAIOLI
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Il campionato entra nel vivo, e con esso anche le polemiche arbitrali. Nel turno infrasettimanale, valevole per la decima giornata della Serie A 2021/2022, l‘Empoli si è lamentata parecchio per un calcio di rigore non concesso sul contatto tra D’Ambrosio e Bajrami: il giocatore nerazzurro entra a contatto con la gamba del giocatore dei toscani, l’arbitro Chiffi non lo ha giudicato tale da fischiare un calcio di rigore, Valeri al Var non lo ha considerato un chiaro ed evidente errore e non lo ha richiamato al monitor. Tutta un’altra storia invece domenica scorsa all’ottantottesimo minuto di Inter-Juventus quando Guida aveva richiamato Mariani al Var per via del contatto tra Dumfries e Alex Sandro, visto e giudicato sul campo dal direttore di gara di Aprilia. Due gestioni diverse, due situazioni che però si possono paragonare, anche se paragonare due episodi non è proprio la cosa migliore da fare. Ogni contatto non è fallo e l’area di rigore non fa eccezione. Dentro l’area di rigore ogni contatto non è automaticamente calcio di rigore, così come a centrocampo ogni contatto non è automaticamente calcio di punizione.
Al Var Guida e Valeri hanno propenso per due decisioni diverse: probabilmente, anzi quasi sicuramente, uno di loro due ha sbagliato. La sensazione è che su questi contatti, anche per come è scritto il protocollo, deve essere lasciata la discrezionalità dell’arbitro che ha visto, deciso e valutato sul campo. Discorso diverso se proprio il direttore di gara in campo avesse optato per fischiare il calcio di rigore in entrambe le situazioni, cosa che ci sarebbe potuta stare sia in Inter-Juventus che in Empoli-Inter. Ma andare a rivedere ogni tipo di contatto trasformerebbe il Var in una sorta di moviola in campo e l’intento va invece in tutt’altra direzione. “Anche il mio nipotino di quattro anni l’ha visto, non so forse Valeri era andato in bagno”, ha detto Andreazzoli a fine partita. Sicuramente anche Valeri l’avrà visto e l’avrà giudicato non un chiaro ed evidente errore lasciando la discrezionalità di Chiffi. Tutto il contrario di quello che ha fatto Guida. Ed è qui che il nodo si ingarbuglia ed è difficile venirne a capo. Ora più che mai perché i punti cominciano a pesare. E anche tanto.
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