Serie A

Cristiano Ronaldo alla Juventus, operai Fiat scioperano: “E’ inaccettabile”

Cristiano Ronaldo - Foto Oleg Dubyna - CC-BY-SA-2.0
Cristiano Ronaldo - Foto Oleg Dubyna - CC-BY-SA-2.0

Il popolo juventino è al settimo cielo per l’acquisto di Cristiano Ronaldo. Non tutti però fanno i salti di gioia: è il caso di alcuni operai Fiat di Melfi che non hanno gradito l’approdo del portoghese alla Juventus. Il motivo? Lo si può comprendere nel comunicato diramato dall’Unione Sindacale di Base dello stabilimento Fca. “Di fronte a tanta iniquità non si può che scioperare – si legge nell’annuncio ufficiale – è inaccettabile che mentre ai lavoratori di Fca e Cnhi l’azienda continui a chiedere da anni enormi sacrifici a livello economico la stessa decida di spendere centinaia di milioni di euro per l’acquisto di un calciatore”.

Il comunicato per intero:

“Ci viene detto che il momento è difficile, che bisogna ricorrere agli ammortizzatori sociali in attesa del lancio di nuovi modelli che non arrivano mai. E mentre gli operai e le loro famiglie stringono sempre più la cinghia la proprietà decida di investire su un’unica risorsa umana tantissimi soldi! È giusto tutto questo? È normale che una sola persona guadagni milioni e migliaia di famiglie non arrivino alla metà del mese? Siamo tutti dipendenti dello stesso padrone ma mai come in questo momento di enorme difficoltà sociale questa disparità di trattamento non può e non deve essere accettata. Gli operai Fiat hanno fatto la fortuna della proprietà per almeno tre generazioni, arricchiscono chiunque si muova intorno a questa società, e in cambio hanno ricevuto sempre e soltanto una vita di miseria“.

L’Unione Sindacale di Base di stabilimento ha dunque annunciato lo sciopero alla Fca di Melfi per un periodo che va dalle ore 22:00 di domenica 15 luglio fino alle ore 06:00 di martedì 17 luglio 2018, concludendo così: La proprietà dovrebbe investire in modelli auto che garantiscano il futuro di migliaia di persone piuttosto che arricchirne una soltanto, questo dovrebbe essere il fine di chi mette al primo posto gli interessi dei propri dipendenti, se ciò non avviene è perché si preferisce il mondo del gioco, del divertimento a tutto il resto”.

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