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Consolidare lo status di seconda forza del campionato e non perdere terreno dalla Juventus. Questo il regalo di Natale che la Roma di Luciano Spalletti sperava di trovare sotto l’albero. E se il primo obiettivo è stato brillantemente raggiunto con i giallorossi a +3 dal Napoli terzo in classifica, il secondo è sfumato allo Juventus Stadium con il bolide di Gonzalo Higuain che non ha lasciato scampo al portiere Wojciech Szczesny. La delusione dell’eliminazione dal preliminare di Champions League con il Porto è stata ampiamente sostituita dall’euforia del primo posto nel gruppo E nella fase a gironi di Europa League. La finale di Stoccolma resta un obiettivo ma l’ostacolo Villareal sarà una prova di maturità , l’ennesima, per i giallorossi che questa volta non possono permettersi di fallire. La Roma di Luciano Spalletti, tormentata dagli infortuni, ha dimostrato di saper essere cinica e pragmatica, di poter vincere anche nelle rare occasioni in cui la prestazione e il bel gioco vengono a mancare e mentre il tecnico giallorosso si trincera contro le “sentinelle e i topini” dell’ambiente romano, la squadra acquista fiducia e convinzione. Sugli scudi Radja Nainggolan, il belga è il vero top player della squadra giallorossa, un condottiero che la Roma non può permettersi di perdere a gennaio nonostante le avances del Chelsea di Conte. Federico Fazio e Kostas Manolas costituiscono una coppia centrale affidabile e sicura, Emerson Palmieri cresce di partita in partita mentre nel reparto offensivo Edin Dzeko è a due distanze da quota venti gol stagionali. Il lavoro di Luciano Spalletti passa anche di qui.
IL PAGELLONE DEI GIALLOROSSI
Szczesny 7
Ha l’atteggiamento da veterano e l’ambizione di un giocatore che a Roma intende restarci a vita. Eppure il portiere polacco è nella Capitale da appena un anno e mezzo e il prossimo giugno scadrà il prestito che l’Arsenal ha concesso ai giallorossi. Il suo inizio di stagione è stato dettato da autorevolezza e precisione, le sue parate spesso decisive hanno messo in cassaforte dei punti preziosi per la Roma. “Nemmeno lui sa quanto è forte, è un talento incredibile”, ha detto di lui Guido Nanni, ex preparatore dei portieri della Roma dopo la vittoria sul Milan per 1-0 che ha visto Szczesny parare un rigore a Niang sullo 0-0.
Alisson 6
Spalletti è stato chiaro. Szczesny in campionato, Alisson in Europa. L’inizio di stagione del brasiliano non è stato brillante complice qualche incertezza nel preliminare di Champions League contro il Porto, poi con il passare del tempo ha acquistato sicurezza e in Europa League ha concesso sette reti in sei gare chiudendo la saracinesca in più occasioni.
Florenzi 6
Il suo girone di andata finisce a Sassuolo dove il ginocchio ha deciso di fare crack costringendolo ai box per parecchi mesi. Fino a quel momento la sua stagione era stata sufficiente, sotto tono in alcune occasioni rispetto al giocatore che avevamo imparato ad apprezzare negli anni precedenti. Tornerà più forte di prima, se lo augurano Spalletti e Ventura. In bocca al lupo!
Bruno Peres 5.5
I tifosi giallorossi possono dormire sonni tranquilli. Le qualità dell’esterno brasiliano sono indiscutibili nonostante un girone di andata di luci e ombre. Dovrà ancora lavorare nell’integrazione nel gruppo e nei dettami tattici della difesa a 4, un problema considerando che l’ex Torino con Ventura ha sempre giocato come esterno di centrocampo dando manforte alla difesa a tre. Rimandato al nuovo anno.
Rudiger 6.5
Rientrato da un infortunio al crociato rimediato in estate durante il ritiro tedesco dell’Europeo, non tarda a conquistare subito una maglia da titolare. La duttilità tattica regala a Spalletti una pedina fondamentale, il difensore tedesco è veloce, forte fisicamente e sembra migliorato anche nella fase di impostazione, suo un assist bellissimo in occasione del gol di Dzeko contro il Viktoria Plzen in Europa League.
Manolas 6.5
Il greco non sembra avere quella brillantezza che lo scorso anno lo ha contraddistinto e fatto eleggere tra i migliori difensori d’Europa, ma l’affidabilità e la sicurezza che può mettere al servizio della difesa sono indiscutibili. E’ sembrato esaltarsi soprattutto nei big match dove Immobile, Icardi e Gabbiadini nel derby e nelle sfide con Inter e Napoli sono praticamente spariti sotto la sua morsa. Unica nota stonata lo scontro diretto con la Juventus, ha forti responsabilità nel gol vittoria di Higuain.
Fazio 7
Prelevato dal Tottenham per una cifra irrisoria sotto la diffidenza generale. Nelle gerarchie di Spalletti parte dietro a Vermaelen per poi conquistare il posto da titolare e non perderlo più. E’ lento ma rimedia alla scarsa rapidità con un grande senso della posizione che lo rende un difensore affidabile e partner ideale di Manolas che dalla sua ha una velocità maggiore. Proprio con il greco ha formato una coppia ormai integrata e che sembra aver trovato un equilibrio perfetto. L’argentino è una delle sorprese stagionali.
Vermaelen 5
La scommessa di Sabatini finora è stata tutto fuorché vinta. Il difensore belga è ancora un lontano parente del giocatore dell’Arsenal che aveva convinto il Barcellona a spendere circa 25 milioni per portarlo via dalla Premier League. Il suo errore nella gara di andata del preliminare di Champions League contro il Porto ha compromesso la qualificazione, poi la pubalgia lo ha tenuto ancora fuori dai box. Avrà un girone di ritorno per convincere Spalletti e i tifosi giallorossi, non è poco.
Juan Jesus 5
Gioca spesso ad inizio stagione ma le prestazioni non convincono il tecnico giallorosso che nell’ultimo periodo lo ha fatto giocare con il contagocce. Nelle gerarchie è stato superato sia da Fazio che da Emerson Palmieri, è veloce e ha un buon senso dell’anticipo ma la scarsa concentrazione e due piedi poco educati lo rendono un difensore inaffidabile per il momento.
Mario Rui s.v.
E’ tornato ad allenarsi con il gruppo da pochi giorni, non è ancora pronto e Spalletti lo ha fatto capire. Appuntamento per il 2017
Emerson Palmieri 6
Inizio di stagione horror per il brasiliano che nel preliminare di Champions League col porto regala un rigore ai portoghesi e si fa espellere nel ritorno all’Olimpico. Da qui in poi è un crescendo nonostante le critiche dell’ambiente romano, Spalletti gli dà fiducia e lui lo ripaga con buonissime prestazioni al punto da superare nelle gerarchie della fascia sinistra Juan Jesus e Bruno Peres. Nel derby annulla totalmente Felipe Anderson e da lì in poi mette in scena prestazioni di assoluto spessore.
Seck s.v.
Una sola presenza in Europa League contro l’Astra Giurgiu dove non sfigura. Ma è troppo poco per giudicarlo, un prestito gli farebbe bene.
Paredes 6.5
Prima dell’infortunio aveva seriamente messo in imbarazzo Spalletti nelle scelte a centrocampo. Tornato dal prestito all’Empoli come vice De Rossi, l’argentino ha dimostrato di essere pronto per una big e ha fatto vedere in campo il perché Liverpool e Milan lo volessero così fortemente. Orchestra il gioco con la classe di un veterano e non tira indietro la gamba nei contrasti.
De Rossi 6.5
Nel girone di andata ha tagliato il traguardo delle 400 presenze in maglia giallorossa. Pesa il cartellino rosso ingenuo rimediato nella gara di ritorno con il Porto nel preliminare di Champions che ha di fatto chiuso i giochi qualificazione ma la reazione dell’azzurro alle critiche è stata caparbia e ha saputo convincere il Ct Ventura a convocarlo grazie alle gare di spessore che ha messo in campo. Resta, nel suo ruolo, tra i primi tre in Italia e tra i più affidabili in campo europeo. Ora ha un girone di ritorno per meritarsi il rinnovo a fine anno.
Strootman 6
E’ ancora un lontano parente del giocatore ammirato nella prima stagione italiana ma l’olandese dopo aver zoppicato nelle prime battute della stagione sta iniziando a mostrare nuovamente le sue qualità . Il gol al derby sfruttando un errore di Wallace è la sintesi del suo stile di gioco: grinta, tecnica e personalità .
Gerson 5.5
Oggetto misterioso della Roma o quasi. Spalletti ha ancora dubbi sulla sua vera posizione. Regista o esterno? Mezz’ala o trequartista? Il brasiliano ha giocato poco in campionato (4 presenze), di più in Europa League (6 presenze). E’ apparso timido e ancora poco integrato nel calco europeo, non è velocissimo e i ritmi elevati lo mettono in difficoltà , pecca ancora in malizia e forza fisica. Però il piedino mancino è decisamente educato, a prova di ciò l’assist per El Shaarawy nella gara europea contro l’Austria Vienna.
Nainggolan 7.5
E’ il fuoriclasse della Roma. Il ruolo di trequartista che Spalletti ha disegnato per lui gli calza su misura ed esalta le sue qualità . E’ l’incubo dei registi avversari (chiedere a Biglia), soffocati dal suo dinamismo e forza fisica, poi la vicinanza con la porta è un assist al bacio per la sua vena realizzativa e il suo terrificante tiro dalla distanza. Tra i primi al mondo nel suo ruolo.
Salah 7
Prima dell’infortunio aveva realizzato nove reti in sedici gare, è una costante spina nel fianco delle difese avversarie e incubo dei terzini spesso bloccati nel reparto difensivo per timore della sua velocità . Se avesse più freddezza sotto porta il bottino di reti a fine stagione supererebbe quota venti ma la Roma difficilmente può fare a meno di lui e della sua esplosività .
Perotti 7
Top scorer dal dischetto, l’argentino dagli 11 metri è veramente infallibile. Lo dimostrano i sette gol realizzati su rigore in questo inizio di stagione, ma a parte la sua freddezza da cecchino le prestazioni dell’ex Genoa sono state veramente eccellenti. Consegnargli la palla equivale a metterla in cassaforte, non è un fulmine e preferisce il gioco di piedi per saltare gli avversari che lo conosco ma non riescono quasi mai a fermarlo. Inamovibile nell’11 titolare di Spalletti.
Totti 6.5
Un inizio di stagione all’insegna della continuità con quella precedente. La gara casalinga con la Sampdoria è stata la fotocopia di quella con il Torino del maggio scorso: la Roma perde, entra lui e da solo ribalta la partita. Si mette al servizio nella squadra nei minuti finali o dall’inizio in Europa. “Il più forte avversario che ho mai affrontato. Sembrava di stare alla play station”, ha detto di lui il tecnico dell’Astra Giurgiu Sumudica dopo l’ennesimo assist telecomandato del numero 10 giallorosso. Poi l’infortunio lo tiene ai box per un mese e non scende più in campo a dicembre.
El Shaarawy 6.5
Alti e bassi per l’italo egiziano che però quando c’è da farsi trovare pronto risponde presente. Per Spalletti è una valida alternativa di Perotti e lui non ha fatto storie, dando il massimo quando è stato chiamato in causa. Cinque reti in venti gare, quasi tutte da subentrato. Una buona media ma può fare di più, la partenza di Salah per la Coppa d’Africa sarà una occasione d’oro per dimostrare di valere la maglia giallorossa.
Iturbe 5
Non è riuscita nemmeno a Spalletti la magia di far tornare il paraguaiano il giocatore ammirato a Verona. E’ velocissimo ma la voglia di mettersi in luce e la frenesia sono i suoi peggiori nemici. Tatticamente insufficiente ma le potenzialità per essere un giocatore importante ci sono e le ha mostrate a Verona. Un prestito potrebbe fargli solo che bene.
Dzeko 7.5
Spalletti continua a chiedergli più cattiveria in area di rigore ma i numeri parlano per lui: 18 reti in 25 partite. E’ tornato il cecchino (quasi) infallibile ammirato in Germania e in Inghilterra. Realizza anche qualche gol per niente banale come la magia in Europa contro il Viktoria Plzen.
Luciano Spalletti 7
I numeri parlano chiaro: nel 2016 la Roma in Europa ha fatto meno punti solo di Juventus, Barcellona e Real Madrid. A Natale la Roma spallettiana ha cinque punti in più del suo predecessore Rudi Garcia. Pesa l’eliminazione dalla Champions League ma la gestione del gruppo in Europa League è da applausi. In campionato si è confermato al secondo posto vincendo tutti gli scontri diretti escluso il big match dello Juventus Stadium contro i bianconeri di Allegri. L’Olimpico è diventato una fortezza inespugnabile per le rivali con tredici vittorie in casa. Luci e ombre per quanto riguarda il gioco ma anche quando la Roma ha peccato in brillantezza e tonicità  contro Milan, Inter e Lazio è riuscita a portare a casa i tre punti. Straordinaria la preparazione della gara del San Paolo contro il Napoli mentre ha lasciato a desiderare quella con Juventus. Ma una cosa è certa: il 2016 sorride al tecnico giallorosso