E’ terminata 1-1 Milan-Lazio, la sfida tra le due panchine più bollenti della Serie A. I due tecnici, Mihajlovic e Pioli, dovrebbero restare in panchina fino alla fine della stagione dove però saranno sostituiti senza grandi rimpianti. Stefano Pioli, complice un mercato estivo che non ha rinforzato la rosa, paga il fallimento in tutti gli obiettivi stagionali, dalla Supercoppa Italiana, al preliminare di Champions League perso contro il Bayer Leverkusen, passando per un campionato al di sotto delle aspettative fino all’eliminazione contro il modesto Sparta Praga in Europa League. Senza considerare una gestione controversa dello spogliatoio. La fascia da capitano a Biglia, mossa ordinata dalla società per convincere l’argentino a restare, ha scatenato reazioni forti nello spogliatoio, in primis quella di Candreva. Non da meno, la gestione della stagione. Quello che più impressiona del fallimento della Lazio in Europa League è stata proprio il virare da parte di Pioli di tutte le attenzioni sul trofeo europeo in quanto unica via rimasta per accedere all’Europa.
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“Tutto sull’Europa” disse Pioli in conferenza stampa. Il futuro del tecnico sembra già segnato, se avesse perso oggi contro i rossoneri probabilmente Lotito avrebbe deciso di cambiare già da stasera, prediligendo per la panchina biancoceleste una scelta di famiglia. Inzaghi o Brocchi favoriti come traghettatori mentre per la prossima stagione i nomi dei candidati sono molteplici: Cesare Prandelli, Walter Mazzarri o Sinisa Mihajlovic. Proprio il tecnico serbo era oggi l’avversario della Lazio. Un destino, quello di Sinisa, che sembra simile a quello di Pioli. Il Milan si giocherà la finale di Coppa Italia contro la Juventus che da sola non garantisce l’Europa e in caso di sconfitta il Milan dovrà essere certo di arrivare sesto tenendo a distanza il Sassuolo per ottenere un posto in Europa League. Per ora i rossoneri sono lì, ma il presidente Berlusconi ha praticamente liquidato il tecnico ex Samp. “Vorrei vedere il Milan giocare bene” ha dichiarato alla stampa il patron milanista che non perde occasione per ribadire quanto Mihajlovic lo convinca poco. Dopo un mercato estivo sontuoso era lecito aspettarsi un Milan migliore che potesse lottare per quel terzo posto in grado di garantire l’accesso alla Champions League. Presidenti difficili, infortuni, scelte sbagliate hanno contribuito a rendere simili i probabili epiloghi di Pioli e Mihajlovic. Pioli ha perso il sostegno dei tifosi oltre che della società, Mihajlovic quella del presidente e questo basta per non avere un futuro al Milan. Arrivederci a giugno con il valzer delle panchine.