Quella tra Palermo e Lazio sarà ricordato come l’ennesimo episodio di violenza nel calcio. Scontri tra tifosi, infatti, si sono verificati nel centro del capoluogo siciliano: le due tifoserie sono venute a contatto, il bilancio dei tafferugli è di tre feriti e cinque fermati palermitani e cinque laziali.
I tafferugli si sono verificati nella centrale via della Libertà, all’altezza dell’incrocio con via Mazzini. Per far tornare la calma sono dovuti intervenire polizia e carabinieri, in strada il caos: i segni dei razzi lanciati, bottiglie rotte, un gazebo devastato, macchie di sangue a rappresentare il pomeriggio da horror. “Eravamo qui nel gazebo per il referendum e all’improvviso due grossi gruppi di tifoserie si sono scontrati. Ci hanno rubato le sedie, se le sono lanciate, c’è un ferito che ho aiutato” hanno dichiarato dei testimoni.
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Non corre buon sangue tra i tifosi delle due squadre: la tifoseria biancoceleste è gemellata con il Catania, rivale storica del Palermo. “C’era un ragazzo ferito, lo hanno picchiato in 7-8. Era a terra, non poteva fare nulla, lo hanno massacrato” sono le parole di uno dei negozianti. In campo, poi, la serata non migliora di certo: l’arbitro Gervasoni è costretto ad interrompere il match per ben due volte per il lancio ripetuto di petardi da parte dei tifosi rosanero. Nel secondo tempo, in particolar modo, Candreva ha rischiato grosso passando vicino a un petardo che stava per esplodere. Categorico l’arbitro che ha minacciato più volte di sospendere definitivamente la partita prima di chiedere l’intervento dello speaker. L’ennesima giornata da dimenticare.