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La Roma torna in campo e batte per 3-2 il Torino nel turno infrasettimanale valevole per la 34esima giornata di Serie A tornando alla vittoria ed evitando di perdere ulteriore terreno dal Napoli. Il match contro i granata appare quasi come una liberazione per tutto l’ambiente della capitale che, rituffandosi nel calcio giocato, ha così la possibilità di distogliere l’attenzione dai recenti fatti avvenuti tra Luciano Spalletti e Francesco Totti, causa di una vera e propria spaccatura tra i tifosi, divisi dalla malsana scelta di schierarsi con l’allenatore che ha risollevato la Roma con il gioco e i risultati, o con la l’eterna leggenda del club giallorosso.
Spalletti sceglie il 4-3-3. Maicon torna sull’out di destra, mentre Emerson Palmieri è chiamato a sostituire un Lucas Digne ancora condizionato dall’infortunio subito a Bergamo. Seydou Keita si riprende le chiavi del centrocampo, a supporto di un attacco orfano di un Edin Dzeko troppo brutto per essere vero.
Giampiero Ventura disegna un Torino molto chiuso e attento, pronto a sfruttare le ripartenze delle sue due frecce Andrea Belotti e Josef Martinez, subito pericoloso al 1’ di gioco con un tiro sull’esterno della rete. L’esperto tecnico granata riesce a arginare nel primo tempo una Roma contratta e ancora segnata dai deludenti risultati delle scorse partite, perché è proprio il Toro a rendersi prima pericoloso con un palo di Belotti al 31’, poi ad andare in vantaggio con il rigore prima conquistato e poi realizzato dal solito “Gallo”, all’11 realizzazione stagionale. Allo scadere della prima frazione di gioco un clamoroso rigore negato alla Roma per fallo di mano di Gaston Silva.
Nella ripresa cambia l’inerzia del gioco, decisamente a favore della squadra allenata da Luciano Spalletti, che però vede ripetersi l’ingiustizia: secondo rigore solare negato, stavolta per fallo di mano di Gazzi in area. Il pareggio arriva comunque al 65’ grazie al perentorio stacco di testa di Kostas Manolas su calcio d’angolo. 1-1 e palla al centro.
Ma il tentativo di assedio finale della Roma si rivela sterile e alla prima occasione utile il Torino colpisce e raddoppia con Martinez. Sembra finita, ma non è così. All’86esimo minuto di gioco entra Francesco Totti e in 2 minuti cambia la partita. Neanche il tempo di raggiungere il centro dell’area e si avventa sulla punizione di Pjanic segnando in acrobazia e pareggiando i conti, alimentando le speranza dei tifosi della Roma. 2 minuti dopo la rimonta è compiuta: terzo fallo di mano in area del Torino e stavolta assegnato il rigore ai giallorossi: Totti sul dischetto, Padelli battuto, 3-2 finale.
Con questi 3 punti la Roma rimane attaccata al Napoli (-5) e allunga sull’Inter, sconfitta a Genova e ferma a -7 dal 3 posto. Se l’intenzione di Totti era quella di mettere in difficoltà il presidente Pallotta per il suo eventuale rinnovo, non avrebbe potuto scegliere un modo e un momento più efficace per farlo, dimostrando per l’ennesima volta che la Carta d’Identità è solo una formalità