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“Visto che non gli hanno dato il pallone d’Oro, io a Francesco Totti darei il Nobel della fisica: certe sue traiettorie hanno riscritto le leggi di Copernico…”. Con queste parole in conferenza stampa, Walter Sabatini, ha messo la parola fine alla sua esperienza lavorativa in giallorosso dopo 5 anni. L’ex direttore sportivo della Roma si è tolto più di un sassolino dalla scarpa. “Errori ne ho fatti. Le sconfitte della Roma sono anche le mie. Un giorno però mi si spiegherà perché qualcuno vuole demolire la Roma e tutti i suoi dirigenti. I giocatori venduti sono stati adeguatamente sostituiti con la volontà di non indebolire mai la squadra. Se vendo Ljajic e prendo Perotti, con tutto il rispetto, invece penso di averla rafforzata. Tutte le mie operazioni, talvolta fortunate, altre volte meno, volevano far sì che la Roma rimanesse competitiva. Volevo fare una rivoluzione culturale e questo è il mio fallimento più grande”.
Infine Sabatini svela qualche retroscena e continua a parlare del capitano e numero 10 della Roma. “Ci sono stati calciatori che mi ha fatto male vendere, faccio un esempio: Lamela su tutti, mi ha ucciso. Fu un’operazione complicata, inquinata. Ho portato un giocatore splendido. Con Zeman poi migliorò molto e venderlo fu un dolore grandissimo. Totti? Oggi fa da tappo a chi gli sta dietro: e’ una luce abbacinante, non smette di brillare, ma di fatto questo e’ un tappo per chi sta dietro”.