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“Stiamo valutando se fare causa legale contro il Bordeaux ed il procuratore di Malcom”. Il direttore sportivo della Roma Monchi racconta le ultime 24 ore frenetiche che hanno portato Malcom al Barcellona quando ormai sembrava fosse un giocatore giallorosso: “Quello che è successo con Malcom è facile da spiegare, complicato da capire – esordisce Monchi ai microfoni di Roma Tv – Dopo 4 giorni di intenso lavoro abbiamo trovato un accordo ieri alle 17 con tutti, era una trattativa chiusa. Abbiamo avuto il permesso per farlo volare a Roma e fare le visite mediche, eravamo tranquilli e convinti. Dopo che abbiamo trovato l’accordo mi ha chiamato il loro presidente per dirmi che per loro era meglio fare un comunicato uffiicale parlando di un accordo. Per noi questo non era ottimale per la borsa, ma loro hanno insistito e l’abbiamo fatto. Noi siamo stati costretti a fare il tweet, un’ora dopo sono cominciate le voci di un interesse del Barcellona “.
“La mia sorpresa è stata quando mi ha chiamato il procuratore dicendo che il Bordeaux ha vietato il viaggio del giocatore a Roma – ha proseguito Monchi – Ho chiamato il presidente e mi ha detto che era arrivato un’offerta di più soldi della nostra, ho chiamato Pallotta per informarlo e mi ha detto che potevamo fare un’offerta superiore a quella del Barcellona, contro la mia opinione. L’ho richiamato offrendo ancora di più, il presidente del Bordeaux mi ha risposto che aveva bisogno dei documenti firmati, li abbiamo girati a loro e questa mattina il procuratore mi ha detto che Malcom sarebbe arrivato a Roma in serata. A mezzogiorno invece tutto era cambiato perché il Barcellona spingeva ancora forte. Non potevamo fare un’asta, non potevamo fare così perché una volta lo abbiamo fatto, per il desiderio di Pallotta, ma due no. Ma non molleremo e troveremo un giocatore che sarà più forte di Malcom”.