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“Sono disgustato dai fischi a Gigio, e adesso mi chiedo perché il Milan non sia intervenuto ufficialmente per prendere le distanze dalla contestazione, per difenderlo in qualche modo, dopo che su un ponte di Milano è comparso quell’ignobile striscione“. Questo lo sfogo di Mino Raiola, agente di Donnarumma, che sulle colonne del Corriere dello Sport torna su quanto accaduto a San Siro in occasione della sfida Italia-Spagna di Nations League. Il portiere, ora al Psg, è stato infatti fortemente contestato dai tifosi nella sua prima volta da ex nello stadio del Milan. “Vogliamo parlare delle minacce? Ha per caso ammazzato qualcuno? Non mi risulta – continua Raiola -. La verità è che il Milan non ha saputo o potuto tenerlo, non fa molta differenza… Prova a chiedere a chiunque, se padre, cosa avrebbe consigliato al proprio figlio: restare al Milan o andare al Paris Saint Germain?“.
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“È vergognoso che una parte della tifoseria se la sia presa con un ragazzo che non ha fatto niente di male, la cui colpa sarebbe semplicemente quella di aver esercitato il diritto di libera scelta – ha sottolineato Raiola -. Perché altri motivi per fischiarlo non ce ne sono. Gigio è un ragazzo che ha sempre dato tutto sia alla Nazionale sia al Milan dove è rimasto fedele nei momenti più bui e difficili della società, mettendoci cuore, impegno e professionalità fino all’ultimo giorno, e contribuendo a riportare la squadra in Champions”. “Trovo altrettanto strano e molto deludente che il Milan, che conosce la verità, non abbia preso le distanze da questo inaccettabile e ingiusto comportamento” ha concluso l’agente di Donnarumma.
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