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”Dove sono cresciuto, nulla è promesso lì perché qualunque cosa tu voglia ottenere, devi lavorare così duramente per ottenerlo. Ricordo che mentre crescevo, stavo pulendo la grondaia per 20 Naira (meno di 5 centesimi di euro, ndr) per il mio defunto padrone di casa“. Victor Osimhen si racconta a Il Napoli online, soffermandosi sui momenti più difficili della sua infanzia. Il fenomeno nigeriano ricorda che con il calcio “è iniziato come un sogno d’infanzia dallo slum. Volevo solo diventare un giocatore professionista, ispirato da molte grandi leggende, come Didier Drogba, Mikel Obi, Odion Ighalo e gli altri, e sento che essere stato in grado di raggiungere questa impresa è uno dei miei più grandi successi nella vita“.
E ancora: ‘‘Ho fatto alcuni lavori di pulizia per i miei vicini, portando loro l’acqua per 80 Naira (meno di 20 centesimi) – aggiunge – e ho trovato piacere nel fare queste cose. Mentre crescevo, mio​​fratello vendeva giornali, mia sorella vendeva arance e io ero nel traffico a inseguire macchine per dar loro acqua per ottenere soldi e restituire loro il resto. Sento che le difficoltà mi hanno davvero aiutato nella vita e sono grato per dove sono oggi perché quello che ho passato mi ha plasmato per l’uomo che sono oggi”.
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