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Le giocate dei fenomeni battono il collettivo della Spagna, la Francia si prende la Nations League a casa nostra

Spagna-Francia, Nations League - Foto Sportface

La Nations League è della Francia. Il trofeo Uefa, spesso criticato e considerato inutile, arricchisce il palmares dei transalpini che adesso sono l’unica selezione ad aver vinto almeno una volta tutte le competizioni, dunque Mondiali, Europei, Confederation Cup e adesso anche questa nuova coppa che non scalda i cuori ma che c’ha regalato una finale ricca di emozioni, soprattutto nel secondo tempo. La Spagna perde in rimonta e lo fa a testa altissima, dimostrando di poter competere ai più alti livelli anche con una linea così verde e un gioco che rispecchia la filosofia storica dell’estetica a tutti i costi ma in modo funzionale. I bleus di Deschamps, invece, si aggrappano come già successo più volte ai propri fenomeni, e vengono ripagati dalle giocate da urlo di Mbappé (assente ingiustificato per ottanta minuti ma decisivo con la sua freddezza davanti a Unai) e soprattutto Benzema. Il gol col tiro a giro è meraviglioso, arriva dopo due minuti dal vantaggio spagnolo e oltre a essere decisivo è di una bellezza inaudita. E fa pure infuriare l’appassionato di calcio: come può non aver giocato per cinque anni con la Nazionale?

A casa nostra, a San Siro che continua a fischiare gli inni nazionali, vince dunque la Francia. Per una volta un piccolo boccone amaro da accettare per il popolo azzurro, che si è goduto comunque una bella partita. Più tattica nel primo tempo, più spettacolo nel secondo in cui arrivano anche i gol. Oyarzabal sfrutta il buco difensivo di Upamecano (che rimpiazza Varane infortunato nel primo tempo, brutta perdita) e porta avanti i ragazzi di Luis Enrique, ma appena due minuti dopo ci pensa Benzema con la prodezza sopra citata. E nel finale, con un gol controverso ma che sembra regolare, Mbappé ricorda a tutti perché è tra i favoriti per il Pallone d’Oro. Perché è decisivo. Lloris alza al cielo la coppa e la Francia riscatta così parzialmente la delusione dell’Europeo, tornando a vincere dopo tre anni dal Mondiale.

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