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“Quando costruirò uno stadio, lo farò a modo mio: sarà da 20 mila posti, come un club. Troppo piccolo? Sarà sempre pieno, vedrete tra tre anni“, è questa l’ultima idea del mai banale presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. “Non vado più allo stadio perché dalla tribuna autorità del San Paolo non si vede nulla – ha spiegato il numero uno azzurro ai microfoni di Sky Sport prima del match con il Bologna -. Una sofferenza ogni volta, in tv è molto meglio“.
De Laurentiis ha così la soluzione per combattere la scarsa affluenza agli stadi, ma dribbla comunque la domanda sugli abbonamenti della sua squadra dichiarandosi soddisfatto: “Dalla prima partita dell’anno scorso a quella di quest’anno, siamo la squadra che ha incassato di più. Da quando sono a Napoli gli abbonamenti sono sempre stati cinquemila o seimila, non di più, e mi fa piacere, perché così non obblighiamo la gente. Abbiamo milioni e milioni di tifosi e non solo i 60mila del San Paolo. E poi – continua – togliamo la minuzzaglia dalla Serie A mettendoci solo dieci squadre, e vedrete come lo stadio sarà sempre pieno“.
Inevitabile la domanda su Milik, chiamato a sostituire nel migliore dei modi Higuain: “Ha caratteristiche diverse dal Pipita e Cavani. Mi sembra un ragazzo con grandi capacità di opportunismo in area, bravo di testa. Ma non mi sembra che la squadra si stia basando solo su un giocatore, al contrario dell’anno scorso che si giocava in funzione di Higuain, quest’anno no”. Una battuta finale sulla suggestione Ibrahimovic: il suo procuratore Raiola ha dichiarato che al suo assistito sarebbe piaciuto chiudere la carriera in azzurro. “Ho cenato con lui a Los Angeles – ha confessato De Laurentiis -, mi ha illuminato. Educato, simpatico, intelligente, con lui si può parlare di tutto. Ma il Napoli non se lo può permettere.”