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Abbiamo intervistato Alessandro Orlandi, fondatore dell’azienda di servizi per lo sport “Studio Assist & Partners” (atleti di ambo i sessi), per scoprire e approfondire qualche dettaglio in più sul calcio femminile e indagare su alcuni aspetti ancora non così noti alla massa come il professionismo e gli sviluppi futuri che si potranno riscontrare dopo il Mondiale. Questi e molti altri i temi trattati nella bella chiacchierata con Alessandro.
Siete stati fra i primi ad interessarvi al calcio femminile. Che potenzialità avevate intravisto già allora?
Abbiamo voluto esportare il nostro modello di lavoro con i calciatori anche con le ragazze a partire dal 2015. L’idea nasce principalmente per due motivazioni: la prima è rivolta all’estero, poiché il calcio femminile è uno sport professionistico ed estremamente seguito in tanti paesi. Immaginavamo infatti che prima o poi questa ondata sarebbe arrivata anche in Italia. La seconda è prettamente umana, perché le calciatrici lavorano con la stessa passione e forse con più perseveranza dei colleghi tutelati e a volte viziati del maschile, ma senza particolari tutele e valori aggiunti professionali fuori dal campo. Abbiamo piacevolmente notato una purezza e genuinità nelle atlete che gestiamo oltre che una riconoscenza e dei valori umani nettamente superiori rispetto a tanti calciatori incontrati durante il nostro percorso aziendale.
La nazionale azzurra al Mondiale sta avendo un seguito al di sopra delle aspettative. Cosa ha spinto la gente a ricredersi?
I principali media hanno finalmente anche in Italia iniziato ad accendere i riflettori su questo splendido movimento. Di certo è stato e sarà di grande supporto nella crescita del calcio femminile italiano.
Pensi che il fenomeno sia destinato a crescere ancor di più nel prossimo futuro tanto da arrivare a parlare anche per loro di professionismo come per gli uomini?
Per quanto riguarda il contesto italiano, ne sono assolutamente certo. Le ragazze stanno conquistando davvero l’affetto di tante persone e la risposta mi sembra alquanto evidente. Il movimento è destinato ancora a crescere. Aggiungerei finalmente!
Attualmente seguite tre atlete della nazionale: Elena Linari, Lisa Boattin e Aurora Galli. Qual è stato il loro percorso di crescita nel corso di questi anni?
Sono tutte ragazze eccezionali, sin dall’inizio del percorso intrapreso insieme a noi. Elena Linari è dalla scorsa stagione l’unica calciatrice professionista italiana, nonché fresca di vittoria della Liga spagnola e di rinnovo contrattuale quadriennale con l’Atletico Madrid. Lo stesso discorso fatto per Elena vale per Lisa Boattin e Aurora Galli. Negli ultimi due anni hanno avuto una crescita significativa vincendo due scudetti da assolute protagoniste con la Juventus. Inoltre hanno rinnovato fino al 2021 con il club bianconero. Ritengo che questo Mondiale stia semplicemente mettendo in mostra quelli che sono i loro meriti e valori.
Quali sono i campionati femminili di maggior livello? Entro quanto tempo credi che l’Italia potrà competere con squadre estere di maggior spessore?
Il campionato italiano sta crescendo gradualmente e mi auspico che anche a livello federale in breve tempo venga riconosciuto alle calciatrici lo status di professioniste. Da quel momento cambierà davvero la musica e il nostro campionato sarà davvero attrattivo anche per le giocatrici straniere di prima fascia. A livello di Nazionale invece stiamo davvero facendo passi da gigante, anche se non è un sorpresa per chi da anni lavora a stretto contatto con queste atlete.
Chi lo vincerà il Mondiale?
Per scaramanzia non voglio fare pronostici, ma ribadisco che l’Italia potrà farci divertire ancora parecchio.
Ringraziamo Alessandro Orlandi per la sua disponibilità e gli rivolgiamo un grosso in bocca al lupo per la sua carriera.
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