Calcio

Juventus-Napoli, due mondi contro

Paulo Dybala - Juventus 2015/2016 - fotomenis.it

La sfida dell’anno. Napoli 56 punti, Juventus 54: il 13 febbraio a Torino lo scontro diretto per capire chi accenderà un’ipoteca sul tricolore. All’andata finì 2-1 per gli azzurri: Higuain e Insigne, Lemina per il punto della bandiera. Napoli-Juventus è un vaso di Pandora che una volta scoperchiato rivela molte cose: Maurizio Sarri contro Massimiliano Allegri, Gonzalo Higuain contro Paulo Dybala, il miglior attacco del campionato contro la miglior difesa, e perché no, anche Nord contro Sud a causa della storia, ma soprattutto di certi striscioni offensivi e certi sfottò che di ironico non hanno proprio nulla.

Su una sponda c’è il Napoli che ha infilato 8 perle, 8 vittorie di fila (l’ultima di rigore contro il Carpi), record assoluto nella storia dei partenopei: non c’era riuscita nemmeno la squadra guidata da Maradona (pronto a sbarcare al San Paolo in caso di scudetto) nei lontani anni ‘80. Il cammino finora è andato oltre le più rosee aspettative: in 24 partite 17 successi, 5 pari e 2 sconfitte, in 12 trasferte 7 vittorie. I gol a grappoli: ben 53 volte e 19 reti al passivo (seconda difesa). + 9 punti rispetto al girone d’andata. Numeri d’alta classifica, anzi di un primo posto strameritato perché non basta avere grandi giocatori e un fuoriclasse, bisogna anche saper sincronizzare l’orchestra affinché la musica sia un crescendo armonioso e dirompente. Il gioco di Hamsik, Insigne e compagni è il più bello d’Italia.

Sull’altra sponda c’è la corazzata Juventus capace di inanellare 14 trionfi consecutivi dopo la peggior partenza in campionato da 40 anni a questa parte. Ad oggi sono 17 vittorie, 3 pareggi e 4 partite perse. Su 11 gare casalinghe i bianconeri per 8 volte hanno ottenuto i 3 punti. Medie da capogiro anche per le marcature che valgono il secondo attacco: 45 gol totali a fronte di appena 15 gol incassati. Il neo? Sono ‘solo’ 18 le reti confezionate allo Juventus Stadium (27 fuori dalle mura amiche).

E dunque saranno 90’ di duello a suon di tango argentino. Dybala, 22 anni, 1.77 di altezza e 69 kg di peso, contro Higuain, 28 anni, 1.84 di altezza, 82 kg. Due bottiglie di champagne per dirla alla Mihajlovic: gol d’area, gol gioiello, gol in velocità, assist, comunque determinanti. Con un plus per il Napoli: l’esperienza gioca a favore del Pipita che è capocannoniere inarrivabile con 24 gol (Dybala 13). Dal River Plate è passato al Real Madrid per giungere al Napoli nel 2013. Nel suo palmarès: tre campionati, due supercoppe spagnole e una coppa di Spagna con la maglia dei blancos. Coppa Italia e supercoppa italiana con la camicetta azzurra. Conta 54 presenze e 25 reti con la maglia dell’albiceleste, sesto calciatore per numero di reti realizzate e quinto, insieme a un certo Messi, per le reti realizzate ai Mondiali (5 reti all’attivo). Non a caso El Pibe de oro lo ha definito: “un incrocio tra Crespo e Batistuta”. Dybala, soprannominato a Palermo ‘il bambino’, è giovane e avrà tempo per mettere trofei in bacheca. Conta su classe pura, fantasia e imprevedibilità. Eccezionale in contropiede, nei dribbling e di testa.

I condottieri sono Sarri e Allegri che in comune hanno più di quanto possa sembrare a prima vista: entrambi giunsero nelle attuali rispettive squadre tra i mugugni dei tifosi, entrambi sono stati aspramente contestati e quasi sul punto di essere esonerati a inizio anno, entrambi hanno ricostruito e rimesso insieme i pezzi del puzzle cancellando i predecessori, chi Benitez, chi Conte, entrambi hanno stupito e fatto ricredere gli scettici, entrambi toscani sicuri di se stessi, astuti, pragmatici e dalla lingua di carta vetrata. Uno, ex bancario laureato in Economia, ha fatto una gavetta lunga come la Salerno-Reggio Calabria, l’altro, terza media e famiglia operaia, è partito dal basso, ma è sempre stato al posto giusto al momento giusto, vedi le chiamate al Milan e alla Juve. Fortunato sì, ma anche molto capace: 2 scudetti (Milan e Juve), 2 supercoppe (Milan e Juve), 1 Coppa Italia. «Mordo ma con educazione. Alle 7 del mattino sono capace di cambiare una formazione già deciso. È quella l’ora in cui in genere contraddico me stesso», disse una volta di sé Allegri che vuole suonare la 15esima sinfonia. Sulla sua strada Sarri altrettanto cocciuto: «Non toglierei nessun giocatore alla Juventus perché voglio giocarmela a viso aperto. Non firmo per il pareggio, andremo a Torino con la faccia tosta». Beethoven contro Mozart: impossibile scegliere.

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