Dopo le prime 12 giornate del girone d’andata, l’Inter aveva collezionato la bellezza di ben 27 punti in campionato. Oggi, a 19 giornate di distanza, i nerazzurri si ritrovano a quota 55, con appena 16 punti conquistati nelle prime 12 giornate del girone di ritorno. Tutti questi numeri spiegano in parte la forte involuzione subita dalla squadra milanese, certificata dalla sconfitta casalinga maturata ieri sera nel posticipo serale contro il Torino.
Mancini predica calma e rilancia dal suo profilo Twitter : “Ci vuole cattiveria per chiudere le partite. Gli episodi sono stati decisivi. Dobbiamo continuare a lottare, ora è più dura ma non molliamo!”
Il tecnico nerazzurro parla di cattiveria agonistica, ma è evidente che la sua squadra non riesce ad essere aggressiva per più di 50-60 minuti a partita. Fattore che risulta essere decisivo, e a dire la verità anche molto strano per chi, come l’Inter, non ha dovuto affrontare le fatiche europee. E’ sembrato fin troppo evidente il calo fisico e mentale subito dai nerazzurri dopo la sosta natalizia, probabilmente figlio di una preparazione estiva non eccezionale, e sicuramente condizionato dalla tournée invernale tenutasi a Dubai.
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Il dito è puntato principalmente contro la difesa, che non garantisce più quella solidità dimostrata nella prima parte di campionato. Anche ieri, il forte centrale difensivo Joel Miranda si è reso protagonista negativo, meritandosi l’espulsione a seguito di uno scellerato intervento falloso compiuto a circa 40 metri dalla porta. Non possono però essere solo i singoli episodi a giustificare un crollo così verticale. I nerazzurri non hanno mai offerto un gioco convincente, colpa in primis di Roberto Mancini, al quale la società ha messo a disposizione una squadra importante, centrando tutti gli obiettivi di mercato prefissati, e segnalati dall’esigente del tecnico marchigiano. Tutto questo però non è bastato e i fantasmi del passato sono tornati a bussare alla porta della “Pinetina”, evidenziando le fragilità di un gruppo che dimostra gravi lacune dal punto di vista caratteriale e strutturale.
Non da meno è il delicato aspetto riguardante la proprietà. Negli ultimi mesi si sono susseguite voci sul possibile addio da parte del tycoon indonesiano Erik Tohrir, in caso di mancato raggiungimento dell’obiettivo terzo posto. Voci smentite più volte dall’entourage del numero uno nerazzurro, che si dichiara pronto a reinvestire pesantemente anche nella prossima finestra di mercato, scongiurando così la smobilitazione di massa che tiene con il fiato sospeso i tifosi nerazzurri.
Classifica alla mano, l’Inter risulta essere solo ottava nel girone di ritorno, dato molto preoccupante che deve far riflettere sulla gestione totale della squadra nerazzurra.
Nel frattempo però la Roma (ora a 8 lunghezze di distanza) scappa via, e con essa anche le residue speranze di raggiungere il tanto desiderato terzo posto, lasciando per l’ennesima stagione i tifosi nerazzurri con i sogni chiusi nella mano.