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Non è stata una partita facile per la Lazio, ma alla fine è arrivata una vittoria che oggi era l’unica cosa che contava. I biancocelesti centrano la pratica Udinese, lo fanno soffrendo e soltanto al minuto 106 dovendo passare dai supplementari, ma si tratta di un successo che regala il Milan ai quarti di Coppa Italia e che fa riscoprire a Maurizio Sarri l’importanza dei suoi senatori. A cominciare da Ciro Immobile, che dopo settanta minuti di nulla siderale targato Muriqi, entra e subito cambia il volto all’attacco dei suoi, per poi andare a segno a inizio secondo tempo supplementari con un meraviglioso pallonetto sul lancio – altrettanto splendido – di Cataldi da quaranta metri. Basta questo lampo, oltre alle prestazioni davvero solide di un Manuel Lazzari pronto a riprendersi il posto da titolare a destra se potrà offrire novanta – anzi, centoventi – minuti come quelli di oggi, e di un eccezionale Sergej Milinkovic-Savic, che con il suo fisico devastante regge da solo un centrocampo in cui anche oggi è rimasto in ombra Luis Alberto.
Sarri si gode i suoi senatori e sa che l’assenza di Zaccagni, che si è infortunato nel finale del primo tempo, potrebbe costare caro, vista la contemporanea assenza di Pedro. Contro l’Atalanta dovrebbero mancare entrambi e così il tecnico toscano dovrà inventarsi qualcosa. Innanzitutto, però, dovrà verificare le proprie condizioni: divertente, anche se poteva avere conseguenze nefaste, lo scontro con Pussetto spinto da Lazzari sul proprio allenatore. Sarri finisce a terra, volano gli occhiali, ma nulla di grave per fortuna. A testa in giù, alla fine, ci vanno i friulani, che assaporano la possibilità di tirare la lotteria dei rigori, salvo poi capitolare a tredici minuti dal sogno. Eliminazione comunque dopo una bella prestazione che può dare morale a Cioffi in vista del campionato e di una estenuante lotta salvezza.
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