Calcio

Coppa Italia Primavera, Tre Fontane e Filadelfia: Roma-Torino si gioca tra la storia

Campo Tre Fontane - Foto Sportface

Il futuro all’ombra dei grandi del calcio. Sarà Roma-Torino una delle semifinali di Coppa Italia Primavera il cui doppio confronto si terrà il 24 gennaio alle 14:30 (l’andata) e il 31 gennaio sempre alle 14:30 per la sfida di ritorno. A colpire sono gli scenari di questa sfida tra gli uomini di De Rossi e Coppitelli: ad ospitare le due sfide saranno infatti rispettivamente lo Stadio Tre Fontane e lo Stadio Filadelfia, due impianti storici e legatissimi alla tradizione storica delle due squadre.

La società giallorossa nel 2015 ha adottato nuovamente lo storico impianto dell’Eur, utilizzato dalla Roma dagli anni ’60 agli ’80 come terreno di allenamento della prima squadra e delle giovanili. Da Herrera a Giagnoni passando per Liedholm, e proprio al tecnico svedese è dedicato un murales all’interno dello stadio con la sua storica frase: “Se la palla l’abbiamo noi, gli altri non possono segnare”. La prima partita verrà quindi giocata nello stesso terreno di gioco che ha visto le gesta in allenamento di Falcao, Di Bartolomei e Bruno Conti ma il fascino della gara di ritorno non sarà da meno. Lo Stadio Filadelfia è stato ricostruito sotto la presidenza Cairo nel 2015 grazie alle iniziative dei tifosi per tutelare un luogo simbolo della storia granata e legato principalmente allo storico ciclo del Grande Torino. Lo Stadio oggi si presenta con una tribuna laterale da 4.000 posti a sedere ma resta la sensazione di camminare tra la storia grazie ad una parte del vecchio impianto che si trova proprio al fianco della tribuna centrale. Due iniziative quelle di Roma e Torino importanti per la tutela del patrimonio storico del club ma i tifosi giallorossi non si fermano e continuano a lottare per la rivalorizzazione di Campo Testaccio, lo storico impianto utilizzato dal 1929 al 1940.  Un doppio confronto quindi da non perdere e che Sportface.it vi farà seguire dal primo minuto con una diretta testuale a partire dal fischio d’inizio. Antonucci contro Butic, con un occhio al passato.

 

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