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“Mercato fantastico, ma di reazione. Ci manca qualcosa”. Continua a ripeterlo allo sfinimento Josè Mourinho. Ci tiene a far passare il messaggio che la sua Roma non è come quella che aveva pianificato dalla sua casa londinese, tra video di partite e contatti telefonici. L’infortunio di Spinazzola e l’uscita di Dzeko ci hanno messo del loro e la direzione è radicalmente cambiata. Eppure, la prima ufficiale di Josè Mourinho sulla panchina si risolve con una vittoria per 2-1 sul Trabzonspor fuori casa nell’andata del playoff di Conference League. “Quasi un playoff di Champions“, dice il portoghese che mette l’accento sulla forza di Gervinho e compagni. La Roma non è stata brillantissima, aveva l’alibi di un ritardo nella condizione soprattutto per quel che riguarda Veretout e Cristante ma quando si accendono gli uomini offensivi, la sensazione è che in porta ci si può arrivare quasi sempre. La rete dell’1-0 è tutto questo: la fantasia di Zaniolo che salta due giocatori e apre per Mkhitaryan, la classe dell’armeno nel cross e la precisione sotto porta di Pellegrini che firma la prima rete dell’era di Mou. Ma manca qualcosa, un pizzico di concentrazione e soprattutto il Var che non c’è e non segnala il fuorigioco sul gol tutto targato Serie A con assist di Bruno Peres e colpo di testa vincente di Cornelius.
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La Roma sbanda ma si riprende. Tiene il campo e non forza la giocata quando la sicurezza, sull’1-1, viene a mancare. E alla fine la qualità viene fuori. Il 2-1 arriva al 36′ del secondo tempo sugli sviluppi di una delle situazioni di gioco più viste del precampionato: calcio d’angolo di Zaniolo, colpo di testa di Mancini sul palo e gol di Shomurodov che si presenta ai tifosi con la rete vittoria. “La dedico a mia nonna“, ha detto l’ex Genoa. Quasi un remake del celebre episodio sugli spalti dell’Olimpico con protagonista Florenzi, promesso sposo del Milan. Con lui via anche Dzeko e Pedro. La Roma si riscopre forse un pizzico meno esperta. Ma la gioventù c’è, il talento pure. Manca “qualcosa”. Forse un centrocampista. Il mercato è ancora lungo. Intanto, c’è la Fiorentina all’esordio in campionato. E il primo dubbio: Shomurodov o Abraham? Difficile togliere l’uzbeco che però offre l’assist all’inglese: “Possiamo giocare insieme“. Ora tocca a Mou.
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