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La vittoria per 2-1 ai danni del Montesilvano ha regalato il triplete ai Campioni d’Italia di calcio a 5 dell’Olimpus Roma. Grande protagonista la veneta Giulia Lisi, che ai microfoni di Sportface.it ha raccontato le emozioni di questa grande serata, le sue prime esperienze con il pallone e gli obiettivi per il futuro.
Partiamo dalla finale di Ariccia di pochi giorni fa. Campionato, Coppa Italia e ora la Supercoppa, anche grazie al tuo splendido gol che ha aperto l’incontro. Che emozione è stata?
“E’ stata un’emozione fortissima, soprattutto perché dopo i due titoli della scorsa stagione questa Supercoppa era il nostro primo obiettivo. La squadra in parte è cambiata ma ha comunque mantenuto un tasso di qualità molto alto. Abbiamo utilizzato il mese di settembre per ambientarci, per creare gioco e rafforzare l’intesa e credo che tutto ciò si sia stato palese in campo. Ho visto questa società partire dal nulla, quindi per me è davvero un sogno che si è avverato”.
Quando e come nasce la tua passione per il calcio?
“Ho sempre adorato questo sport e ci gioco fin da quando avevo sette anni ed ero a Castelfranco Veneto. Come puoi immaginare ho dovuto un po’ adattarmi a giocare con i maschietti perché esistono davvero poche scuole calcio femminili per le bimbe più piccole. Fino ai sedici anni ho giocato con i ragazzi, poi ho dovuto cercare una società femminile e mi sono trasferita al Vicenza Calcio. Sette anni fa mi sono trasferita a Roma per fare lo IUSM e un po’ per caso mi sono avvicinata al calcio a cinque. Ti dico anche che inizialmente mi piaceva poco, però giorno dopo giorno è entrato a far parte della mia vita regalandomi tanta gioia e tante soddisfazioni”.
Hai rinnovato da poco il tuo contratto con l’Olimpus Roma. Cosa ti ha spinto a restare?
“Vittorie a parte, qui mi sento davvero a casa. Da quando vesto la maglia dell’Olimpus non l’ho più lasciata, se non per un anno in cui ho giocato con la Lazio, e non ho alcuna intenzione di farlo. C’è un ambiente meraviglioso qui, lavoro con persone eccezionali che remano tutte nella stessa direzione. Il progetto è molto ambizioso, si rinnova in continuazione. Ogni singolo componente dello staff è un valore aggiunto per tutte le ragazze, soprattutto quelle che devono crescere”.
La finale dello scorso 30 settembre è stata la prima Supercoppa Italiana di calcio a 5 trasmessa in diretta TV. Che sia il segnale di un movimento pronto ad esplodere definitivamente?
“Si, o comunque lo spero tanto. La rete televisiva che ha trasmesso l’incontro ci ha informato di aver raggiunto ottimi risultati quella sera e tutto questo non può che farci piacere. Sento che qualcosa si muove, che finalmente stiamo iniziando ad avvicinarci ai nostri colleghi uomini. Si parla di un futuro del calcio a 5 anche come sport olimpico e per farlo c’è bisogno di una squadra femminile forte. Due anni fa è nata la prima squadra, ora sta muovendo i primi passi anche la nazionale under. Stiamo acquistando una nostra identità e ne vado davvero fiera”.
Il movimento è in forte ascesa. Credi che le istituzioni facciano già abbastanza per promuoverlo?
“Nel calcio a 5 c’è una divisione, cosa ben diversa dalla FIGC. A livello di Federazione, o istituzioni che dir si voglia, credo ci sia bisogno di un impegno reale per creare un settore giovanile robusto. Vivendo quotidianamente nelle scuole, a contatto con i ragazzi, mi sono resa conto come parta tutto da lì e da questo punto di vista potrebbe farsi qualcosa in più. Io sono riuscita ad iniziare a giocare con i ragazzi ma non è così per tutte, spesso si fa difficoltà. All’estero la situazione è completamente diversa”.
Quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione?
“Siamo solo alla seconda giornata, quindi c’è tutto un campionato da affrontare per provare a confermarsi, che è sempre la cosa più difficile. Poi ci saranno la Coppa Italia e andremo a giocare in Olanda una sorta di Champions League a fine marzo. Nell’ultimo anno sento di essere cresciuta molto, anche grazie alle persone con cui sono a stretto contatto ogni giorno. Spero davvero di continuare così”.