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Nelle gare pomeridiane della quattordicesima giornata di basket serie A1 2017/2018 vincono Torino, 95-86 contro Brescia, e Venezia, 72-71 contro Pesaro. Al Pala Ruffini va in scena un’ottima prestazione di squadra della Fiat, che ha retto un livello altissimo per tutta la partita, andando a schiacciare la Germani soprattutto nel primo tempo, il momento peggiore della squadra lombarda, e resistendo di carattere nel secondo. Patterson il migliore della compagine piemontese. Per la squadra di coach Diana quella odierna è la terza sconfitta consecutiva
Gara dai mille battiti quella tra Venezia e Pesaro, con la prima brava a restare in vantaggio per lunghi tratti di partita, ma rischiando di buttare tutto al vento dopo un buon quarto, l’ultimo, di Pesaro che per poco non rubava la vittoria da sotto il naso della Reyer.
TORINO – BRESCIA 95-86 (32-16; 24-24; 20-23; 19-23)
Il primo quarto è una grande festa per Torino, che comincia subito forte mettendo triple come se piovessero. Ma al di là del febbricitante inizio, è soprattutto la solidità e la concentrazione con cui gli uomini di Torino che fa la differenza nel primo periodo. Ogni possesso è infatti gestito con estrema facilità e di errori se ne vedono pochissimi, tutto il contrario di Brescia che invece è fin troppo arrendevole nei primi minuti, concedendo molto ed impegna dosi poco.
La Germani non sembra avere le idee chiare, ed anche la concentrazione sembra essere una lontana parente di quella che aveva caratterizzato le prestazione della squadra lombarda nelle settimane precedenti. Il risultato è un assolo della Fiat, che in poco tempo doppia il punteggio della sua avversaria chiudendo il primo quarto. Ottima Torino fin qui, ma Brescia non è scesa in campo.
Per i tifosi di Brescia non sembra vero il risultato segnato dal tabellino, e tentano in tutti i modi di risollevare il morale della propria squadra iniziando a cantare al punto da quasi zittire l’intero stadio. Peccato che la squadra non sembra reagire agli incitamenti, ed infatti anche nel secondo quarto a spingere è la Fiat, che non vuole assolutamente rischiare di concedere agli avversari lo spazio per poter imbastire una rimonta. Sebbene infatti il parziale del secondo periodo non sia per Torino così entusiasmante come quello del primo, è un fatto che la Germani resta a debita distanza, quasi incapace di poter imbastire un parziale soddisfacente per rompere l’inerzia del gioco.
All’intervallo lungo è ancora un +16 a dividere le due squadre, ma se dopo i primi ’10 ancora non c’era motivo di preoccuparsi, ora per la Germani il rischio di uscire da Torino con una brutta sconfitta si fa sempre più concreto. Tutto è nelle mani di coach Diana, che nel secondo tempo deve assolutamente risollevare l’inerzia della propria squadra, fin qui troppo passiva per poter impensierire Torino.
Nel terzo quarto si rivede finalmente un po’ della Brescia di inizio campionato. La sfera gestita dal possesso lombardo ora fa sicuramente meno fatica a giungere in mani amiche, e di conseguenza anche la manovra della Germani risulta più fluida e meno bloccata. Si sbloccano i giocatori più importanti ed anche la tenuta difensiva ritrova compattezza.
Perché queste nuove impressioni si traducano in una vera rimonta ci vorrebbe anche un calo di Torino, ma questo nella realtà dei fatti non arriva o quantomeno è molto ben nascosto dai suoi uomini. La Fiat infatti non cede di schianto, ma continua a correre e a creare gioco restando sempre nella scia della Germani, che solo due volte ricuce lo svantaggio a meno di dieci lunghezze.
Il risveglio di Brescia continua però anche nell’ultimo quarto, e così ora si assiste ad una partita molto più equilibrata, con una percentuale non indifferente di pathos che coinvolge ogni azione, sia da un lato che dall’altro. Per la Germani è Moss a salire in cattedra, con due triple che mandano Brescia a soli 6 punti di distacco, ma è il solito Patterson a ristabilire le distanze 90-82 quando manca un minuto e mezzo. C’è tempo ancora per qualche canestro, ma poco cambia, vince Torino che sconfigge con un’ottima prestazione Brescia, rea di essersi svegliata troppo tardi.
TORINO: Patterson 22, Vujacic 15, Garrett Diante 14, Iannuzzi 12, Mazzola 10, Washington 9, Okeke David 6, Poeta 4, Jones 3
BRESCIA: Moss 22, Landry 16, Moore 12, Hunt 11, M.Vitali 10, Sacchetti 7, Ortner 4, L.Vitali 2, Bushati 2
VENEZIA – PESARO 72-71 (23-15; 17-19; 22-18; 10-19)
La partita tra Venezia e Pesaro si svolge in maniera più combattuta rispetto a ciò che in contemporanea succede a Torino. È inizialmente Venezia a prendere il largo, forte di una concreta superiorità rispetto alla squadra marchigiana, grazie ad un brillante Peric e ad un gioco che ben presto mette in seria difficoltà la difesa di Pesaro. Venezia non domina, ma nel primo quarto gestisce bene il possesso dandosi quel vantaggio che per tanti minuti garantisce tranquillità alla manovra veneziana.
Tranquillità che tuttavia non permane nel secondo periodo quando Pesaro trova un paio di minuti di lucidità andando a riacciuffare Venezia con un parziale di 11-2 che fissa il tabellino sul 31-31. Pesaro però paga lo sforzo, e pochi minuti dopo arriva la tripla di Tonut che ristabilisce le distanze, mandando al riposo entrambe le squadre sul 40-34.
Se nel terzo quarto l’inerzia del match non cambia in quasi nulla, garantendo a Venezia sempre un buon vantaggio di base, le cose cambiano radicalmente nell’ultimo quarto, quando Pesaro trova l’inaspettata accelerazione che a meno di un minuto dallo scadere fa andare i marchigiani avanti nel punteggio. Ma negli ultimi (eterni) trenta secondi succede di tutto e tra questo il canestro di Haynes che manda Venezia avanti di un punto, sufficiente per chiudere la partita ed evitare l’overtime. Vince Venezia, ma che rischio con Pesaro.
VENEZIA: Peric 15, Watt 14, Biligha 10, Haynes 8, Tonut 8, Johnson 5, De Nicolao 5, Cerella 5, Orelik 2
PESARO: Moore 22, Ceron 14, Monaldi 12, Mika 11, Little 6, Ancellotti 6