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Il presidente del Comitato Olimpico internazionale Thomas Bach ha inviato una lettera ai 97 membri del Cio, ai 37 membri onorari e al presidente onorario Jacques Rogge sulla questione del doping russo: “Se ci saranno prove che lo Stato russo ha appoggiato il doping, contro la Russia prenderemo tutte le misure e sanzioni appropriate. Ci sono due inchieste, una di esse rianalizzerà i campioni di tutti gli atleti olimpici russi che parteciparono ai Giochi di Sochi 2014”.
La prima delle due inchieste affidata al vicepresidente della Commissione etica del Cio, il francese Guy Canivet, si occuperà del coinvolgimento del governo russo durante i Giochi olimpici invernali di Sochi 2014. La seconda, invece, condotta dal membro Cio ed ex presidente della Federcanottaggio mondiale, lo svizzero Denis Oswald, approfondirà l’eventuale manipolazione dei campioni relativi agli atleti russi sempre ai Giochi di due anni fa.
Secondo Bach le due inchieste potrebbero “essere un punto di svolta nella lotta contro il doping” con l’obiettivo di portare nel 2017, durante una conferenza mondiale sul doping, “un sistema antidoping più robusto, più efficiente, più trasparente e più uniforme“. Il numero uno dello sport mondiale, che non esclude ulteriori conseguenze nei confronti dello sport russo, riferendosi al rapporto McLaren (quello che scoperchio’ il doping in Russia), ha affermato che il doping di Stato russo “ha toccato il cuore delle Olimpiadi ed attaccato la loro integrità” concludendo che “il problema sarà risolto solo se lavoriamo come una squadra congiunta”.