L’Italtuffi guarda già al futuro e cioè alle Olimpiadi di Los Angeles 2028, che chiuderanno un quadriennio intenso e nel quale torneranno anche gli Europei di specialità. La strada verso l’appuntamento olimpico negli Stati Uniti la traccia il direttore tecnico della nazionale Oscar Bertone, che ha programmato un collegiale estremamente allargato, previsto al Centro di preparazione olimpica dell’Acquacetosa dal 6 al 9 novembre. Ci saranno tutti i protagonisti dei recenti Giochi di Parigi 2024, a eccezione di Sarah Jodoin di Maria che rimarrà in common training in Australia fino a febbraio.
Sono 23 i convocati: Elena Bertocchi, Stefano Belotti, Maia Biginelli, Matilde Borello, Davide Barberi, Francesco Casalini, Matteo Cafiero, Simone Conte, Giorgia De Sanctis, Riccardo Giovannini, Andreas Sargent Larsen, Lorenzo Marsaglia, Matilde Marzetti, Valerio Mosca, Elettra Neroni, Elisa Pizzini, Irene Pesce, Chiara Pellacani, Raffaele Pelligra, Matteo Santoro, Eduard Timbretti Gugiu, Giovanni Tocci e Julian Verzotto. Completano lo staff i tecnici Emiliano Boldacchini, Michele Benedetti, Francesco Dell’Uomo, Claudio Leone, Nicola Marconi, Tommaso Marconi, Benedetta Molaioli, Alice Palmieri, Davide Pasinetti e Dario Scola, il medico Matteo Catananti, il nutrizionista Giovanni De Francesco, lo psicologo Paolo Benini e i preparatori atletici Marcello Coniglio, Silvia Scatola e Adele Sciullo.
Queste le dichiarazione del direttore tecnico Oscar Bertone: “Si ricomincia dopo gli ottimi risultati delle Olimpiadi di Parigi, con l’obiettivo di crescere ancora e migliorare. Questo collegiale servirà agli anziani come stimolo a non mollare e ai giovani per fare esperienza e prendere esempio dai più esperti. Da qui ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028 le porte della nazionale saranno aperte a molti atleti. Certo è che i giovani dovranno modificare il loro programma e farlo crescere di coefficiente per competere a livelli assoluti. In prospettiva, non a lungo termine, l’obiettivo è di recuperare terreno dalle nazionali che ci sono avanti e distanziare ancor di più quelle che in questi anni abbiamo messo dietro: io sono ottimista, perché c’è possibilità di lavorare con ragazzi che già hanno una buona base“.