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WTA Finals, Kerber: “Un giorno mi piacerebbe allenare i bambini”

Angelique Kerber - Australian Open 2016 - Foto Bruno Silverii

È una Angelique Kerber sorridente e rilassata quella che si è presentata all’incontro con la stampa che precede l’inizio delle WTA Finals di Singapore. L’anno scorso, l’ultima volta che si era presentata qui era stato un momento difficile, aveva appena perso da Lucie Safarova eliminandosi di fatto dalla qualificazione alle semifinali. Un anno ha fatto tutta la differenza del mondo per la regina degli Australian e degli US Open, ad oggi numero 1 del mondo. La tedesca è ora una donna molto più matura e sicura di sé ed ha parlato anche di questo in una bella chiacchierata che ha spaziato dal tennis alla sua accademia in Polonia.

Che pressione c’è arrivando come la favorita del torneo? “Non so quantificare la pressione ma posso dire che è davvero speciale. Per me lo scorso anno non è stato il miglior torneo anche per via della pressione con cui mi sono approcciata. E’ bello comunque esser tornata. Cercherò di fare sicuramente meglio dell’anno scorso. Volevo tornare nelle WTA Finals, questo era il mio obiettivo dall’inizio dell’anno. Tornare come la “favorita” è una sensazione nettamente diversa“.

Aspettative alte? “Penso che chiunque si aspetti che io vinca o perlomeno che riesca arrivare almeno in semifinale. Per me non è così scontato perché so che qui ci sono grandissime giocatrici e per avere la meglio devo lavorare duro ogni singolo match. Perciò per me è molto importante giocare e pensare partita dopo partita. So che devo dare il meglio di me stessa e combattere come ho fatto negli ultimi mesi, questo è il modo con cui vorrei approcciarmi qui“.

Un anno costellato da tanti successi, quale il migliore? “E’ difficile da dirlo. Ovviamente il mio primo momento speciale l’ho avuto in Australia quando ho vinto il Grand Slam, una sensazione che mai dimenticherò. Ad ogni modo ci son state altre emozioni quindi è difficile prenderne una in particolare. Anche a New York è stato un bel momento anche perché è proprio li che iniziò la mia carriera nel 2011. E le Olimpiadi, ho sempre sognato di vincere una medaglia. Perciò, non ne ho una in particolare, ho avuto tantissimi bei momenti quest’anno“.

Tra tutto il duro lavoro e l’impegno per scalare la classifica, Angelique trova il tempo per festeggiare i successi? “Certo ci provo anche se questa situazione è nuova per me. Ho tante cose da fare ed il mio programma è più ricco rispetto a quello dell’anno scorso. Penso che per me sia la cosa giusta all’età giusta. Ho racimolato tanta esperienza nel corso degli ultimi anni. La mia priorità è quella di migliorare nel tennis, questo è ciò che più mi importa“.

Uno sguardo indietro al torneo dell’anno scorso: “La conferenza non fu una delle migliori anche perché ero abbastanza infastidita dal match contro Lucie. Tante cose sono cambiate, pensando alla situazione dell’anno scorso è davvero difficile credere che le cose siano andate così. Ce l’ho fatta ed è sicuramente più piacevole sedersi qui rispetto ad un anno fa. Non sono mai riuscita a centrare le semifinali qui, questo è sicuramente il mio obiettivo. Ci sono tante partite insidiose da giocare. Cercherò di utilizzare l’esperienza che ho costruito negli anni passati trasformandola in idee positive per migliorare il mio gioco“.

Una campionessa in mezzo ai bimbi, ecco cosa ne pensa la Kerber: “E’ davvero una sensazione fantastica perché amo giocare con i bambini. Mi piace tantissimo condividere le mie esperienze ed i miei pensieri con loro. Ho avuto la possibilità ed è sempre bello parlargli. Hanno sempre tante domande e questa è una cosa che continuerò a fare nel futuro perché lo sport è bello ed importante. Un giorno mi piacerebbe allenarli“.

Rapporto con Steffi Graf, la sua fonte d’ispirazione: “Mi ha scritto per congratularsi dopo New York e mi ha detto di esser molto orgogliosa di me. Questa è stata la mia ultima conversazione con lei. Mi ha solamente detto di esser fiera e di andare sempre avanti e divertirmi perché tutto ciò è speciale. Sensazioni da numero 1? E’ una bella sensazione perché è un onore. Sono fiera di venire dopo Steffi in Germania. Lei ha vinto tutto, è una grandissima persona, una leggenda. Sono contenta di esser la tennista, dopo lei, ad aver vinto un Grand Slam ed esser nominata numero 1 al mondo, per me significa tanto esser dopo di lei“.

Infine, capitolo Johanna Konta: “Penso che sia una situazione difficile. Non ho vissuto la stessa cosa però posso capire come ci si sente. Ovviamente non è la miglior sensazione e son sicura che WTA sta pensando di cambiare le regole perché non è la miglior opzione“.

Vincere e salire in cima alla vetta ti fa cambiare come giocatrice ma anche come persona? “Centrare tanti traguardi come giocatrice mi ha cambiato tantissimo. Sono in una situazione in cui ho molta più fiducia nei miei mezzi e so come giocare i grandi tornei, anche mentalmente. Come persona, non son cambiata. Son sempre la stessa solamente il mio programma è sempre più ricco. Ho imparato tanto e so prendermi cura di me stessa“.

 

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