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Matteo Berrettini è pronto al rientro sul circuito dopo la storica finale di Wimbledon e la dolorosa rinuncia a Tokyo 2020 per infortunio. “Sto meglio, la gamba ha recuperato dalla lesione al quadricipite. Sono pronto a ripartire, anzi sono già ripartito – dice il romano, protagonista a Cincinnati la prossima settimana, in un’intervista a ‘Il Messaggero’ -. Non mi nascondo, sono stato molto male. Sono passato dalla felicità immensa, dal momento più bello sono precipitato in quello più brutto. Gli infortuni fanno parte della carriera di un atleta, ma questo mi ha privato di un sogno che rincorrevo fin da ragazzo, l’Olimpiade”.
“Uno choc grandissimo – prosegue il numero 1 azzurro -. Le Olimpiadi le sognavo. Per giorni mi sono isolato, non ne volevo sapere di niente e di nessuno. Poi l’ho accettato, anche grazie all’aiuto del mio team. L’infortunio in finale a Wimbledon? Lo sapevo, un atleta lo sa quando si fa male anche prima della diagnosi del medico. Ho sentito tirare la gamba in semifinale, la lesione già c’era ma quella finale l’avrei giocata anche con una gamba sola”.
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Dopo la delusione iniziale, Berrettini si è calato nei panni del tifoso per Tokyo 2020: “Mi hanno emozionato sicuramente i 100 e la 4×100, ho trepidato per il basket, i ragazzi sono tutti miei amici – dice l’azzurro, chiudendo con una promessa – Parigi l’ho messa già in agenda, è un appuntamento fondamentale per me e il mio team”.
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