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Alla sua terza partecipazione in carriera nel torneo di Pechino, anche Andy Murray scrive il suo nome sull’albo d’oro del prestigioso China Open: lo scozzese ha infatti superato nell’atto conclusivo il bulgaro Grigor Dimitrov col punteggio finale di 6-4 7-6(2). Si tratta del quarantesimo titolo in assoluto per il numero 2 del mondo, il quinto di quest’anno.
Ben dieci i precedenti tra i due giocatori, col britannico che conduce 7-3 e che si è aggiudicato quattro degli ultimi cinque confronti diretti, il più recente proprio qualche settimana fa, a Flushing Meadows, quando ha letteralmente annientato il suo avversario in tre parziali. Per lui, che non ha ancora concesso un set nell’arco della settimana, si tratta della sessantunesima finale nel circuito maggiore, la nona addirittura di questa stagione; Dimitrov, che ha approfittato del forfait di Milos Raonic in semifinale per conquistare l’atto conclusivo numero 9 in carriera, è invece alla sua terza finale, dopo quelle perse a Sydney e Istanbul, di un 2016 povero di acuti.
È il game inaugurale della partita a decidere il primo parziale, grazie all’unico break del set messo a segno da Murray, abile ad approfittare delle iniziali incertezze al servizio da parte dell’avversario. Lo scozzese, a parte una chance di break offerta al bulgaro nel corso del sesto gioco, non soffre praticamente mai nei propri turni di battuta, mantenendo elevate percentuali di realizzazione (intorno all’80%) sia con la prima che con la seconda: dopo circa cinquanta minuti, chiude il primo set con lo score di 6-4.
Il ventinovenne di Dunblane continua a servire come un treno anche nel secondo parziale: dopo avere sprecato due opportunità di break nel terzo game, riesce a strappare la battuta al nativo di Haskovo nel gioco numero cinque. Proprio quando la fine del torneo sembra ad un passo, col campione di Wimbledon che si appresta a servire per il match sul 5-4 a proprio favore, arriva l’incredibile contro-break a zero da parte di Dimitrov, abile poi a costringere al tie-break lo sfidante. La testa di serie numero 1 dimostra però ancora una volta la sua grande lucidità nei momenti chiave dell’incontro: il bulgaro collabora, perdendo tutti i punti giocati al servizio e spalancando le porte del titolo allo scozzese che, su un diritto lungo dell’avversario, chiude i conti e si impone col punteggio finale di 6-4 7-6(2) in quasi due ore di gioco.
Successo numero 40 in carriera per Andy Murray, il quinto della stagione e il primo in assoluto a Pechino, dopo non avere concesso un solo set nelle cinque partite disputate. La grande novità giunta dalla capitale cinese è invece il ritorno nel tennis che conta di Grigor Dimitrov, protagonista indiscusso di questi ultimi giorni, grazie alle ottime vittorie ai danni di Rafael Nadal e Lucas Pouille: grazie a questa finale, guadagna inoltre due posizioni nel ranking, stabilendosi alla diciottesima piazza delle classifiche mondiali.