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8 agosto 2021, Roger Federer compie 40 anni. Probabilmente non ce ne rendiamo conto perché quando è in campo sfoggia l’entusiasmo di un giovane, ma l’età avanza anche per il campione svizzero. E purtroppo sono gli infortuni a ricordarcelo. Il 2021 non è stato un anno facile per il tennista di Basilea e l’eliminazione a Wimbledon non ha fatto altro che renderlo più amaro. Estromesso ai quarti da Hurkacz, ha subìto un 6-0 che non passa inosservato, quasi a cancellare quanto di buono fatto nei match precedenti. Oggi però è il compleanno del ‘Maestro‘, perciò basta parlare di cose brutte. Definire Federer non è facile, perché nell’arco della sua carriera è stato tante cose.
Un tennista amato da tutti che può vantare milioni di fan in tutto il mondo, non a caso per ben 18 anni è stato premiato dai fan come il tennista preferito del circuito Atp. Un uomo che non si crogiola nei suoi agi ma che si mette a disposizione degli altri e aiuta la comunità. Ne è un esempio la sua fondazione, che sostiene migliaia di bambini in Africa e in Svizzera. Poi ci sono inevitabilmente i suoi successi. Per molti il tennista più forte di sempre, di un eleganza fuori dal comune e in grado di regalare emozioni uniche. Ma anche un giocatore umano perché quando le cose non vanno è come tutti noi. La differenza sta nel come ne esce fuori: basti pensare che dopo le difficoltà del 2016, primo anno dal 2001 in cui non vinse neanche un torneo, è tornato più forte che mai ed ha vinto tre slam nel giro di un anno e mezzo. Un idolo che ha ispirato generazioni e che viene considerato come un punto di riferimento da molti. Addirittura è successo ai tennisti stessi che, alla domanda “Chi è il tuo idolo?”, talvolta iniziassero la risposta con “oltre a Roger…”, quasi a dare per scontato che lo svizzero lo sia a prescindere.
Nell’arco della sua carriera ha vinto tutto, infrangendo record e scrivendo il suo nome nella storia. Sicuramente avrebbe provato ad assicurarsi l’oro olimpico Tokyo se le condizioni glielo avessero permesso, ma in fondo va bene così. L’obiettivo è allungare la carriera il più possibile e continuare a deliziare migliaia di spettatori in tutto il mondo. Quanto ancora giocherà? E’ presto per dirlo. Sicuramente non ci sarà in Canada e a Cincinnati, ma potrebbe esserci agli US Open. Indubbiamente, rispetto ai precedenti, questo compleanno sarà caratterizzato dall’incertezza, dai dubbi sulle sue condizioni fisiche e sul suo futuro. Ma va bene lo stesso, anzi è giusto che sia così giunto nel club degli “anta”. Anche se quella a Wimbledon fosse stata la sua ultima partita non ci sarebbe nient’altro da fare se non togliersi il cappello. Con ogni probabilità chiunque firmerebbe per arrivare a 40 anni in queste condizioni. Lui che a lungo ha dimostrato che “L’età è solo un numero“, ora inizia ad accusare i colpi. La classe rimane la stessa di un tempo, ma il fisico sta presentando il conto. Poco male. Quello che ha fatto (e che continuerà a fare) resterà inscalfibile. Tanti auguri Maestro.
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