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Andare avanti perseguendo i proprio obiettivi, anche quando questi sembrano più lontani che vicini, non può che essere il mantra della vita di ogni sportivo. Ons Jabeur è adesso pienamente al centro di questo spirito, e continua con un gioco unico nel suo genere ed una grinta da fare invidia a scolpire il suo nome nel libro dei record. Da lunedì sarà ufficialmente una tra le migliori dieci giocatrici del ranking WTA e può ancora giocarsi le sue carte per staccare un biglietto in vista delle WTA Finals in programma il prossimo novembre a Guadalajara, in Messico.
La tunisina aveva già scritto la storia diventando la prima donna araba a raggiungere i quarti di finale in uno Slam con l’ottimo risultato degli scorsi Australian Open, riuscendo poi a ripetersi a Wimbledon grazie alla vittoria su Iga Swiatek; adesso per lei il riconoscimento di essere la prima persona araba ad entrare nella top 10 del ranking mondiale, indipendentemente dal genere. No, non è solo “raggiungere un record”, significa tracciare una linea tra prima e dopo, perché da ora in avanti nel tennis professionistico ci sarà necessariamente un pre ed un post Jabeur.
Il percorso della ventisettenne però, nasce da lontano: nel 2011 la vittoria al Roland Garros Junior, poi un periodo di difficoltà in cui la gestione dell’ansia nei confronti dei match ufficiali la stava portando a perdersi. Adesso, anche grazie al marito e preparatore Karim Hamoun, ha ritrovato la strada del successo, o meglio dei successi; il plurale non è affatto una casualità visto che Jabeur è in assoluto la tennista con più vittorie nel corso di questa stagione (ben 47, fra cui una finale a Chicago e la vittoria a Birmingham). Diventare numero 1 WTA ed ispirare le nuove generazioni con il suo tennis sono da sempre i suoi obiettivi, e vittoria dopo vittoria con la grande solidità unita al potente diritto, stanno diventando sempre più vicini.
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