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“Novak non sarebbe mai andato in Australia se non gli fosse stata concessa un’esenzione per entrare nel paese dal governo (che ha ricevuto, da qui la sentenza iniziale del giudice Kelly). Avrebbe saltato gli Australian Open e sarebbe stato a casa con la sua famiglia e nessuno starebbe parlando di questo pasticcio”. A prendere le difese di Novak Djokovic il tennista canadese Vasek Pospisil, fondatore insieme al serbo del ‘sindacato dei giocatori’ PTPA, con un post pubblicato sul proprio profilo Twitter. “C’era un’agenda politica in gioco con le elezioni in arrivo che non potrebbe essere più ovvia, questa non è colpa sua. Non si è fatto strada con la forza nel paese e non ha ‘fatto le sue regole’. Era pronto per restare a casa” scrive.
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