Rio 2016

Rio 2016, scherma: Elisa Di Francisca è argento nel fioretto femminile

Elisa Di Francisca - Foto di Marie-Lan Nguyen - CC BY 3.0

Elisa Di Francisca è medaglia d’argento nella prova individuale di fioretto femminile a Rio 2016. L’oro conquistato con pieno merito e al termine di una finale mozzafiato dalla russa Inna Deriglazova, già campionessa del mondo un anno fa a Mosca, priva la fuoriclasse jesina del bis di Londra 2012 e l’Italia del titolo olimpico nel fioretto dopo 20 anni esatti: l’ultima vittoria non azzurra risale infatti ad Atlanta 1996 quando la romena Laura Badea aveva superato in finale Valentina Vezzali. Lo shock di giornata è invece l’eliminazione dell’altra azzurra, Arianna Errigo, prima favorita della prova olimpica di oggi, già agli ottavi di finale.

L’avvio è agevole per entrambe le azzurre: le avversarie, la vietnamita Do per Errigo (15-9) e l’atleta di Hong Kong Lin per Di Francisca (15-8) sono ampiamente alla portata. Negli ottavi di finale, però, accade l’imponderabile: Arianna Errigo sfida la canadese Eleanor Harvey, in un assalto che in una qualsiasi prova di Coppa del Mondo sarebbe poco più di una formalità. E fino a metà match lo è anche oggi, con Arianna che grazie al suo pressing riesce a tenere ferma l’avversaria. Il tutto fino al 10-6, quando l’azzurra lentamente inizia a scomporsi nelle proprie azioni d’attacco, via via sempre più lente, che aprono la strada a quattro parate e risposte consecutive di Harvey per il 10 pari. E’ a questo punto che esce il vero, forse unico, tallone d’Achille della fiorettista monzese: la mancanza di una tattica davvero alternativa qualora l’assalto non proceda secondo i piani prestabiliti, in grado di sorprendere l’avversaria ben più che se stessa. L’aggiunta della normale tensione creata da un’Olimpiade inseguita per quattro anni dopo la sconfitta al supplementare nella finale di Londra 2012 completa il quadro, e Harvey mantiene la lucidità invece smarrita da Arianna Errigo, chiudendo sul 15-11.

Elisa Di Francisca, che dal canto suo è invece maestra di versatilità nella lettura di un assalto, procede spedita verso la semifinale: prima regola la polacca Lyczbinska con il punteggio di 15-6, quindi ai quarti supera con grande concretezza la cinese Liu (15-10), che agli ottavi aveva eliminato la numero 4 del ranking, la statunitense Lee Kiefer. Si arriva alle semifinali con Elisa Di Francisca a sfidare la franco-tunisina Inès Boubakri (15-13 alla Harvey) e dall’altra parte, secondo pronostico, con il derby russo fra Inna Deriglazova (15-6 alla francese Guyart) e Aida Shanaeva (15-13 all’altra francese Thibus).

La prima semifinale vede subito protagonista Elisa Di Francisca, opposta a Boubakri. Un assalto nervoso, con molte interruzioni – finanche un timeout medico chiesto sul finire dalla tunisina per problemi alla schiena – ma che ha almeno il merito di mettere alla prova la tenuta nervosa di Elisa, bravissima prima a rientrare da 2-5 a 7-6 con tre affondi degni della sua classe prima della fine del secondo parziale, quindi a superare due cartellini rossi (con altrettante stoccate assegnate a Boubakri su altrettanti corpo-a-corpo) e far segnare un parziale di 5-1 che chiude il match sul 12-9. La seconda semifinale è un assolo di Deriglazova, che non lascia letteralmente scampo a Shanaeva (15-3) e regala una finalissima dal tasso tecnico elevato ai massimi.

La medaglia di bronzo va a Inès Boubakri, che grazie al 15-11 su Shanaeva regala al proprio Paese, la Tunisia, la prima medaglia olimpica nella scherma nella sua storia, ed è quindi l’ora della finalissima per l’oro. Il primo parziale è pura tattica, con Di Francisca che approfitta di un paio di sbavature di Deriglazova e chiude sul 3-0; nel secondo la russa esce dall’angolo, ritrova fluidità e ritmo e soprattutto piazza un parziale di 7-0 che Elisa sembra accusare visibilmente, ma c’è ancora tempo. L’ultima manche si apre con quattro stoccate a testa e qui Deriglazova, forse troppo attenta al cronometro che scorre, lascia l’iniziativa a Elisa Di Francisca, che con il carattere e le ultime energie mette tre affondi che la rimettono in scia sul 10-12 a una ventina di secondi dalla fine. C’è tempo per due, massimo tre azioni: nella prima è Di Francisca ad attaccare ma il bersaglio non è valido, ma il secondo affondo va diritto a bersaglio per l’11-12. A tre secondi dalla fine, la stoccata che potrebbe regalare un incredibile supplementare è soltanto accennata, e Deriglazova può festeggiare così l’ingresso definitivo nella storia del fioretto.

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