Una storia a lieto fine quella di Valentina Truppa, l’amazzone che ha conquistato il pass olimpico per la disciplina del dressage ai prossimi Giochi di Rio 2016. La truppa azzurra, quindi, ci sarà anche se non è ancora ufficiale che sarà l’appuntato dei Carabinieri a rappresentare il tricolore: la Federazione Italiana Sport Equestri, infatti, deciderà il binomio in base ai punteggi da qui al prossimo giugno, ma quasi certamente la scelta ricadrà proprio sulla Truppa.
Milanese di nascita e astigiana d’adozione, l’italiana ha rischiato di veder interrotta la propria carriera: il 7 giugno scorso, infatti, durante il Concorso Internazionale di Arezzo, e’ caduta da cavallo riportando un trauma cranico. Subito la corsa in ospedale, poi il trasferimento in elicottero alle Scotte di Siena. L’amazzone e’ rimasta in coma farmacologico tenendo tutti con il fiato sospeso. Poi il risveglio e la voglia di tornare subito a contatto coi cavalli. La Truppa si e’ sottoposta a una lunga fisioterapia, 109 giorni lontano dalle gare senza tuttavia compromettere la sua posizione nel ranking. E’ tornata in sella a settembre proprio ad Arezzo agli Assoluti con una prova che ha sbalordito tutti. Da quel giorno non si è più fermata collezionando risultati prestigiosi e riuscendo a strappare il pass per l’Olimpiade brasiliana, la seconda dopo quella di Londra di quattro anni fa. Orgoglioso il padre, coach e giudice internazionale. “Mia figlia è una capatosta? Quando penso a quello che ha fatto in soli quattro mesi non posso che essere fiero e felice. Oggi e’ un giorno importante”.
[the_ad id=”10728″] Non solo la Truppa, però, a rappresentare l’equitazione italiana. Ai Giochi di Rio 2016 ci sarà anche Emanuele Gaudiano che ha conquistato una storica qualificazione visto che l’Italia mancava nel salto ostacoli da Atene 2004. “La qualificazione – dice il cavaliere azzurro – e’ una notizia magnifica. Mi sembra di sognare”. Oltre a Guadiano e alla Truppa, l’Italia potrà tifare anche la squadra di Completo che centra l’obiettivo e sara’ presente a Rio con tre binomi. Fondamentali ai fini della qualifica sono stati i risultati di Stefano Brecciaroli, di Vittoria Panizzon e del ‘figlio d’arte’ Pietro Roman. Segni di riscatto per l’equitazione italiana che vive una lunga crisi: l’ultimo oro olimpico risale a Mosca 1980 nel Completo grazie proprio a Federico Roman – papa’ di Pietro – e bisogna tornare indietro fino al 1972 con lo storico binomio Mancinelli-Ambassador per vedere trionfare un azzurro nel salto ostacoli.