La Procura Antidoping della Nado Italia ha convocato Vincenzo Abbagnale jr, rispetto al caso della mancata reperibilità a tre controlli antidoping. La data è stata fissata al 12 aprile alle ore 14, quando Vincenzo, autosospesosi da ogni attività in attesa della decisione definitiva sulla sua vicenda, sta seriamente rischiando l’esclusione dall’Olimpiade di Rio.
Riprendendo da un precedente articolo pubblicato su Sportface.it, la prima mancanza era avvenuta per una dimenticanza, mentre la seconda era, stando al racconto del sito ufficiale della federazione di canottaggio, “perché il nuovo sistema gestionale, la piattaforma Adams, non gli ha confermato la segnalazione del luogo dove si trovava”. Ed il 1° febbraio è arrivata la terza mancanza, per un ritardo causato dal traffico e da un incidente stradale: “Dovevo andare a Sabaudia, dove sono arrivato alle 12.46, con 16 minuti di ritardo, mentre il controllore se n’era già andato”.
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Queste erano state le dichiarazione di Abbagnale: “Personalmente sono molto arrabbiato con me stesso non tanto per quest’ultimo mancato controllo, ma per il secondo. Il sistema delle reperibilità prevede che dopo aver aggiornato il database si debba anche fare una procedura per aggiornare i dati. Io, invece, davo per assodato di averli spediti. Mi hanno cercato a casa e io ero in Nazionale ad allenarmi. Nel momento in cui tocchi con mano la paura di perdere una cosa importante come le Olimpiadi ti sale una rabbia enorme per l’accaduto, soprattutto per il fatto di essere pulito. Uno come me che in due anni ha subito almeno venti controlli punito per problema formale. E poi tanta gente dopata veramente ne esce”.