Partita dentro-o-fuori quella per l’Italia, oggi, contro gli Stati Uniti nella Final6 della World League di pallavolo maschile. Dopo la sconfitta di ieri contro il Brasile per 0-3, gli azzurri si rifanno nel match di oggi contro gli USA per 3-1 e quindi possono ancora sperare nella qualificazione alla semifinale della competizione. Per la qualifica, già conquistata dal Brasile, serve che i verdeoro vincano almeno un set domani contro gli Stati Uniti, sperando poi che il quoziente punti non ci penalizzi. Due set o più del Brasile danno matematica certezza.
Parte molto bene l’Italia, che cerca di dimenticare immediatamente il pessimo match giocato ieri contro il Brasile. Gli Stati Uniti danno subito una mano con un fallo di formazione ed un’invasione, ma una bella Italia gestita da un ispirato Giannelli (anche in battuta) prende subito un rassicurante vantaggio di +5 al primo timeout tecnico. Molto meglio soprattutto in attacco rispetto a ieri, con sia le bande che i centrali molto più efficaci. Il turno di Zaytsev in battuta dà una ulteriore mano e nonostante un paio di disattenzioni in attacco, gli azzurri si tengono a +6. La piccola crepa in attacco comincia a diventare una problematica rottura: gli Stati Uniti trovano il tempo a Zaytsev e soprattutto a Lanza, ora in forte difficoltà , e si rifanno sotto a -3, sul 17-20. Con il quinto muro USA su Lanza, si arriva al -2, ma è poi proprio lo stesso Pippo Lanza a trascinarci al 25esimo punto: attacco a sfondare il muro, poi contrasto vinto a muro portano a due set point e gli Stati Uniti sprecano un contrattacco: 25-22.
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Comincia con l’equilibrio che aveva preso il controllo del match nel primo parziale anche il secondo set, ma c’è più qualità in campo: sono molti di più i punti conquistati piuttosto che regalati. Gli Stati Uniti sono i primi a portare al timeout tecnico, con una diagonale pazzesca da posto 4 di Sander. L’Italia finalmente riesce ad accelerare nuovamente, soprattutto grazie allo zar Zaytsev ed a Buti ed alle sue fast. Gli azzurri conquistano un buon +3 sul 15-12, prima di tornare a fare errori marchiani che riportano in parità . Un errore al servizio degli Stati Uniti manda però noi al timeout tecnico in vantaggio. Proprio questo errore dà il via ad un’ulteriore accelerazione azzurra: attacco a rompere il muro di Juantorena, attacco di Zaytsev e muro a uno clamoroso di Giannelli, col 19-16 conquistato meritatamente. E ancora una volta, in men che non si dica l’Italia viene ripresa, stavolta per meriti statunitensi, sul 20-20. Zaytsev cerca poi di decidere da solo il parziale: attacco vincente, servizio a mettere in difficoltà gli USA e conseguente attacco vincente sul contrattacco e quindi ace sfiorato sul set point. Sul 25-25 arriva il punto break finale su muro di Buti in seguito ad un errore al servizio degli USA e l’Italia va sul 2-0.
Qualche errore di troppo ad inizio terzo parziale per l’Italia, proprio e soprattutto dai due azzurri che ci avevano trascinato a fine secondo set, Zaytsev e Buti. Regaliamo 4 dei primi 8 punti agli USA, che arrivano al timeout tecnico sull’8-5. L’Italia tocca il massimo svantaggio sul 5-10, ma da quel momento torna a reagire ed a giocare generalmente come si deve: Zaytsev torna efficace, Juantorena è una sicurezza in attacco ed una certezza in copertura e Giannelli, nonostante un paio di alzate azzardate, smista bene ed a muro è difficile da superare. Torniamo a -1, pian piano, sul 15-16. Arriva il sorpasso: è cura di Lanza e Birarelli al servizio e di Juantorena a muro ed in attacco ribaltare la situazione ed a portare gli azzurri sul 20-19. Fase confusionaria del match ora, per entrambe le squadre, che trova il suo picco su un errore senza muro di Buti ed una pestata su una pipe degli americani: sono più gli errori gravi o banali a decidere gli ultimi punti. Uno per volta, gli Stati Uniti hanno 4 set point, in tre occasioni salvati con punti pazzeschi da parte degli azzurri, che però hanno anche sprecato varie occasioni sulle parità . Il quarto set point è però quello decisivo e con il 28-26 gli Stati Uniti ci trascinano al quarto set.
Partenza del quarto set sulla falsa riga del terzo: tanta confusione e qualche errore marchiano di troppo da parte di entrambe le compagini, che tentano più volte un mini allungo, sprecando subito il vantaggio ottenuto e ritrovandosi immediatamente in parità . Emblematico ad esempio il 12-10 azzurro sprecato con tre errori consecutivi in attacco da parte dell’Italia, che così torna sotto 12-13. Lo spettro del terzo set continua a spaventare sempre di più, quando nelle occasioni che gli Stati Uniti concedono, l’Italia spreca tenendo il parziale in equilibrio. L’ultima occasione concessa è però quella buona: gli USA mettono a segno due errori consecutivi e gli azzurri scappano sul 22-20; gli errori diventano tre ed a questo punto è Juantorena a prendere l’Italia per mano e portarla al trionfo. Al primo match point, chiusura 25-22 27-25 26-28 25-20.
Se volete rileggervi il match punto a punto, cliccate nell’articolo seguente.
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