Formula 1

Formula 1, inaugurata mostra su Michael Schumacher in Germania

Michael Schumacher
Michael Schumacher - CC BY 2.0

Michael Schumacher, 7 titoli, 91 vittorie, icona Ferrari, nonostante abbia chiuso la carriera in Mercedes, è in mostra. Di lui è rimasto uno splendido ricordo e il dolore per l’incidente sugli sci del 29 dicembre 2013 sulle nevi di Meribél, in Alta Savoia, in cui riportò un grave trauma cranico da cui non si è mai ripreso. La sua persona è stata spazzata via, ci appare come un’idea, un simulacro in un museo. Simile a quello che aleggia nella mostra (ingresso gratuito) inaugurata a Marburg, nella Germania orientale, alla presenza della moglie Corinna, dei due figli, Gina Maria e Mick jr, e del padre Rolf. Con loro anche l’ex boss della Mercedes, Norbert Haug, legatissimo a Schumacher: fu lui che lo convinse a tornare in pista, dal 2010 al 2012, con la casa di Stoccarda. Oltre 200 gli ospiti nel giorno dell’apertura. È stata la DVAG, lo sponsor storico del tedesco, ad allestire l’evento: un modo per celebrare i 20 anni di partnership con l’ex pilota.

Per due anni nei 350 metri quadrati dell’edificio della DVAG, saranno esposte le auto con cui ha gareggiato: c’è la Ferrari 2000, quella del ritorno dell’iride a Maranello dopo anni di digiuno, una Rossa del 2005 e una Mercedes 2012; la sua prima coppa in assoluto, datata 1992 ottenuta per la vittoria sul tecnico circuito di Spa-Francorchamps, alcuni dei 91 trofei conquistati in carriera, tute, caschi mai visti e una serie di altri oggetti inediti. Sulle vetrate della struttura una gigantografia di Schumacher all’interno un pannello multimediale che consentirà un’intervista interattiva con il tedesco. Un po’ macabro.

«Questa mostra ci fa vedere Michael in tutte le sue varie sfaccettature, è un viaggio in cui siamo già stati passeggeri una volta. È un modo per ripercorrere insieme quelle tappe da record» ha dichiarato Sabine Kehm, l’ex addetto stampa di Schumi e ora portavoce di tutta la famiglia (attaccata di nuovo dal manger Willy Webber che continua a lamentarsi per non aver mai avuto il permesso di fargli visita). Solo la Kehm è autorizzata a parlare delle condizioni di salute del fuoriclasse: «In giornate come questa, Michael ci manca, purtroppo non possiamo cambiare quello che è successo, possiamo solo sperare con pazienza che un giorno recuperi le forze».

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